Abbiamo conosciuto Aime Simone qualche settimana fa con il singolo Strange Inside, e la sua malinconia francese ci ha subito conquistati. Ora che è uscito il suo album d’esordio, Say Yes, Say No, ne abbiamo parlato direttamente con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Mi rendo conto che solo raramente sono davvero felice, ma quando succede si tratta una sensazione intensa e rapida. Ci sto lavorando, per provare a far diventare più lunghi quei momenti.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM SAY YES, SAY NO, E PERCHÉ?
Don’t Be Sad, perché parla del caos che si crea nell’anima di qualcuno quando si è preda di ossessioni, dipendenze, dolori e solitudine.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Shining Light, perché è molto leggera, con un suono morbido, e parla di quando si è innamorati e si lascia che la situazione ti faccia stare bene.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Facendo sentire una persona compresa e parte di una famiglia, attraverso le emozioni e il suo spirito. I miei concerti vorrebbero essere proprio una celebrazione di quel legame.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Acid Rain dei Lorn, crybaby di Lil Peep e Lost Art of Murder dei Babyshambles.

Ecco Say Yes, Say No:

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