Mapuche è il progetto musicale di Enrico Lanza, cantante siciliano che da oltre quindici anni tra chitarre scordate e una voce straniante e sbilenca mette insieme racconti cinici e amari. Il suo nuovo album si intitola Non chiamarli mostri e si concentra sulla depressione e sulla difficoltà di venirne fuori, sull’alienazione dal mondo circostante, l’incapacità di avere relazioni “normali” e su una costante e costretta fiducia nei “mostri”. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Diciamo che la musica aiuta a essere meno tristi, sia triste o allegra poco importa in quel caso.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM NON CHIAMARLI MOSTRI E PERCHÉ?
Credo Erlebnis, perché si conosce finalmente in maniera concreta la natura del malessere che viene raccontato nel disco. Tutti gli altri brani hanno pur sempre qualcosa di vago, indefinito e visionario, mentre Erlebnis narra in modo più esplicito una parabola dolorosa.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Secondo me Il male oscuro, a dispetto del titolo. Ma anche L’orologio in realtà apre alla speranza, però ne Il male oscuro si percepisce meglio, seppur in forma sottintesa, l’intenzione di non voler più soffrire e auspicare un cambiamento.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Felice magari forse no, però più rincuorato sì, attraverso l’empatia: identificarsi in certe cose e comprendere che non si è soli, capire che si tratta di qualcosa che sostanzialmente riguarda tutti. In pratica quello che sosteneva Terenzio un paio di annetti fa: niente di ciò che è umano mi è estraneo.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Dico le prime tre che mi vengono in mente, perché se sto troppo a pensarci, non ne usciamo più: “I Know It’s Over dei The Smiths, Waitin’ Around To Die di Townes Van Zandt, La giacca di Claudio Lolli.

Ecco Non chiamarli mostri:

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ogni giorno, UNA CANZONE TRISTE. Perché non c’è niente di meglio che ascoltare qualcosa di triste, per provare a essere un po’ più felici.

E poi INTERVISTE, LIVE e PLAYLIST per una dose quotidiana di HypFi.