XOLO – OST è il nuovo album di Alberto Mancini (già noto per il suo ruolo nei Deaf Kaki Chumpy e nel progetto Motel Kaiju), colonna sonora del videogioco d’avventura omonimo: un ipnotico puzzle acquatico e nuovo capitolo per il compositore e pianista milanese. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Gli antichi greci erano molto prudenti nel definire qualcuno felice! Io posso dire di avere molte meno preoccupazioni di tanta gente, di essere molto fortunato, curioso e speranzoso nei confronti del futuro. Io ho un debole per la musica malinconica: mi viene molto bene scriverla, e lo faccio volentieri! Ma scrivo un po’ di tutto.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, XOLO, E PERCHÉ?
Secondo me è Tenochtitlan, l’ultimo brano. Racconta di un momento del videogioco in cui il nostro protagonista torna dopo molti secoli nella grande città, per rendersi conto che il mondo da cui è fuggito non esiste più. È una atmosfera nostalgica e piena di rimpianti, e penso che questa musica la descriva al meglio.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Greenery! È stata scritta pensando a un passaggio del videogioco in cui siamo usciti da una zona buia e pericolosa, entrando in un ambiente pieno di luce, dove la vegetazione acquatica può prosperare. Greenery è la sua musica.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Mi piace pensare che la mia musica, sia quella che sto scrivendo adesso da solo, che quella che ho scritto per i Deaf Kaki Chumpy, racconti sempre una storia attraverso i suoni. Penso che il modo migliore per viversi la musica che scrivo al meglio sia sedersi, chiudere gli occhi, e lasciarsi trasportare dall’atmosfera.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Direi Amsterdam dei Coldplay, lo standard jazz Beautiful Love e Weird Fishes dei Radiohead.

Ecco XOLO – OST:

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