Mac/Corlevich è un duo veronese nato dall’incontro tra l’esperto cantante Cristiano Mecchi e il talentuoso chitarrista Davide Corlevich. Rain or Shine è il loro album di debutto, in cui si esprimono due sensibilità diverse apparentemente distanti tra loro: da un lato quella legata al folk e alla maestria della chitarra fingerpicking, e dall’altro quella forgiata dal sound indipendente statunitense della prima metà degli anni 90. Ne abbiamo parlato con loro.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Ci proviamo… se si può cerchiamo di essere felici, che di tristezze ce ne sono già a sufficienza.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, RAIN OR SHINE, E PERCHÉ?
Molto probabilmente Farewell Kisses. Racconta di una relazione che per vari motivi, una volta scavallata la notte in viaggio, è costretta alla conclusione. Mood malinconico… ma non drammatico.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Porch Song, la strumentale. Perché per descrivere la felicità molte volte non servono parole.

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
L’ideale potrebbe essere durante un viaggio in macchina senza destinazione particolare, cosi come davanti ad un fuoco con un buon drink.

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Please Please Please Let Me Get What I Want dei The Smiths, Deepest Shade di Greg Dulli, interpretata da Mark Lanegan in Imitations, di cui facciamo la cover e River Man di Nick Drake. Poi, in realtà, ce ne sarebbero molto di più.

Ecco Rain or Shine:

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Ogni giorno, UNA CANZONE TRISTE. Perché non c’è niente di meglio che ascoltare qualcosa di triste, per provare a essere un po’ più felici.

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