Gaia Morelli è una cantante torinese, già voce dei Baobab!. La natura delle cose è il suo esordio solista: tra le righe del suo mondo fa sempre capolino una lieve malinconia, tratto identitario delle atmosfere rarefatte e delicate dell’album, spesso ottenute sfruttando il naturale riverbero degli ambienti in cui è stato registrato, donando armonia anche attraverso l’utilizzo di strumenti acustici. La natura delle cose è la loro essenza più profonda: da qui il titolo di un lavoro che mette al centro autenticità, trasparenza, sostanza. Dieci tracce introspettive sull’importanza di analizzare, con il proprio tempo e nel proprio spazio, l’insieme della casualità che viviamo e che percepiamo ognuno in maniera differente, lasciando spazio all’errore e alla sua accettazione.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Faccio musica triste e tendenzialmente sono una persona triste, con uno strato ironico. Perciò per rispondere alla tua domanda direi che mi sento totalmente HypFi!

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, LA NATURA DELLE COSE, E PERCHÉ?
La tristezza può avere molte sfaccettature e per questo motivo il brano più triste del disco secondo me è Fine. C’è un alone di speranza, una spinta all’accettazione di sé, al non farsi mangiare dalle emozioni, che cade però in rassegnazione. L’ho scritto di getto in un sabato pomeriggio, un momento della settimana emotivamente non semplice per me.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Acqua. Sia per la parte armonica che per il risvolto positivo nelle parole. Ci sono i ricordi d’infanzia, la provincia, una giornata di ritorno da una passeggiata col mio cane nei boschi. Raccolgo un tulipano mettendolo in tasca. Così, dall’apparente semplicità di un fiore che si era rimpicciolito al punto da cambiare totalmente forma, nasce una riflessione: esteriormente diventiamo adulti, ma dentro custodiamo sempre la parte imperfetta e stramba di ragazzini. Questo pezzo è un invito a preservare proprio quella parte imperfetta e stramba.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Probabilmente facendolo sentire meno solo o sola quando riesce a riconoscersi in alcune sensazioni o esperienze che racconto. E poi sicuramente nel momento in cui la ascolterà dal vivo. È un aspetto fondamentale per me e la “banda” che suona nell’album e sul palco oltre ad essere il momento in cui diamo il meglio di noi.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Calgary di Bon Iver, White Ferrari di Frank Ocean e Asleep dei The Smiths.

Ecco La natura delle cose:

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