I Puà sono un duo formato dal cantautore e produttore Edoardo Elia (già membro della band Weird Bloom) e dalla cantautrice Simona Catalani (nota per il suo progetto solista Simmcat). La loro musica è una fusione di alt pop psichedelico e canzone folk di bowiana memoria, il tutto contraddistinto da venature nostalgiche e lisergiche, con riferimenti variegati ed eclettici. Li ascoltiamo con il loro primo doppio singolo, Touch Me / Demelza, che anticipa l’album d’esordio, Animali.

Insieme al suo singolo, sono gli stessi Puà a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Touch Me e Demelza:

Khruangbin & Leon BridgesTexas Sun
Questo brano penso sia come un cortometraggio. Ogni volta che parte è come se si spegnessero le luci e partisse un film su un roadtrip al tramonto. Poche canzoni riescono in un attimo e con così tanta semplicità a portarti sempre nella stessa mood.

Brian EnoPut a Straw Under Baby
La nostalgia di questo brano emerge dal testo, che pare sia un ricordo d’infanzia di Eno. Le suore, il college cattolico, il rumore dei passi al piano di sotto è intonato come una filastrocca.. Tutto coronato dalla sezione d’archi per me più geniale e potente di sempre (nella musica pop). Must assoluto per provare nostalgia vera.

Robert WyattAlifib
Se esistesse una classifica assoluta per l’album più triste di sempre, credo che Rock Bottom sarebbe al primo posto. Oltre ad essere uno dei dischi più importanti della storia della musica è anche una sorta di diario aperto sul momento più triste di Wyatt. Seguirlo in questo disco fa male ogni volta e apre una finestra sulla parte più scura di ognuno di noi.

Solomon BurkeCry To Me
Se non hai mai sofferto la lontananza di una persona amata puoi comunque viverla appieno ascoltando questa canzone. Hit classica e strappalacrime, strappatutto.

Juan WautersBlues Chilango
A passeggio per una grande città con Juan Wauters è come vedere il mondo a rallentatore per la prima volta. Tanta solitudine riempita da piccoli incontri quotidiani che ti tirano un po’ su.

GirlsOh Boy
A volte penso che Christopher Owens sia ancora lì in una stanza da qualche parte a cantare oh boy. La solitudine di questa canzone è anche nella forma. Quasi non avesse un inizio o una fine. Eternamente lì, sola in una stanzetta

Alex TurnerIt’s Hard To Get Around The Wind
Al contrario se c’è un modo di creare anthem dalla presa a male basta chiedere ad Alex Turner. Ogni volta la nostalgia diventa calda come un bel panno o una coccola in una giornata di pioggia. Però tutti assieme.

Soko – Replaceable Heads
Questa canzone devo sempre ascoltarla almeno due volte. Una per lasciarmi trasportare dai miei pensieri e una per lasciarmi sedurre dalla tristezza di soko.

Blood OrangeWish
Il dramma di questa canzone mi colpisce da ogni lato. Il kick che spinge frenetico 3 dopo 1 minuto di canzone il mio cuore fa così. Le chitarrine solo accennate, il tema di piano e “i wish it all went away!”

Robert Lester FolsomSee You Later, I’m Gone
Per chiudere in bellezza, serve una canzone di fine estate. Una schitarrata, due persone che si abbracciano prima di prendere un bus e si salutano. Praticamente i nostri vent’anni in una canzone.

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