Missey, nome d’arte di Francesca Sevi, è una cantante e autrice di origini pugliesi, che dopo la pubblicazione di due EP (l’avevamo conosciuta con Decade), torna con il singolo Lamine. Un lavoro che fonde chitarre post-rock con batterie acustiche tagliate e rilavorate digitalmente. I fiati e gli archi completano un viaggio sonoro che unisce il cantautorato contemporaneo con sonorità tipiche della seconda metà degli anni sessanta.

Insieme al suo singolo, è la stessa Missey a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Lamine:

George HarrisonAll Things Must Pass
Mi chiedi cosa mi rimette in pace col mondo gigante che mi fa sentire piccolissima? Questo pezzo sa disimpegnarmi da tutto il resto per un secondo e buttarmi a capofitto semplicemente nell’ascolto di qualcosa di etereo e bellissimo.

Kanye WestLost In The World
Posso solo dire che sarò sempre banale 🙁 “Lost in the world” sarà per sempre in qualsiasi mia lista di pezzi inspo da cui sono emotivamente addicted per consumare quelle lacrime.

BjorkAncestress
Trovo questo brano di Bjork un capolavoro dal punto di vista sonoro (tra l’altro in questo disco collabora il figlio, quello della storica foto in acqua, e già questo è pazzesco) fino all’aspetto video e mi ha molto ispirato nell’immaginario del disco e non solo di “Lamine”: tocca la delicatezza con cui sento tante cose. Mi rassicura sempre sapere che ci siano mille modi di esprimere la propria vulnerabilità.

The BeatlesAll My Loving
Come si può arrivare a toccare così da vicino le emozioni delle persone con gli elementi e le parole più semplici? La canzone più allegra che conosco è così allegra che mi fa piangere più tutte le altre.

Phoebe Bridgers VersionThe Gold
Stiamo tornando a casa dopo una serata un po’ gnè, non ci ha cagato nessuno, ci hanno fatto innervosire tutti. Ma Phoebe no, Phoebe ci dirà che ci è vicino e ci capisce grazie a questo pezzo fantastico.

Simon & GarfunkelBridge Over Troubled Water
Ascolta bene il piano all’inizio, che gli intro sono importanti e possono pure superare i quattro minuti, però so tropp bell fatt (così si direbbe da me) per non ascoltarli tutti e fare flusso di coscienza dell’ultimo weekend, del mese, degli ultimi sei anni :’)

Andrea Laszlo De SimoneLa nostra fine
È proprio proprio quello che leggi nel titolo, arrangiamenti pazzeschi, tutto pazzesco, però ti farà male. Un pezzetto dentro lo sentirai a posto, quindi piangi pure e poi risentiti più vivæ

ElisaQuando nevica
È così bello leggere di una donna, cantautrice italiana, che registra in Abbey Road Studios una ballad meravigliosa come questa che si, ci piango! La purezza e leggerezza di Elisa è un ampio respiro di bellezza e un manifesto di come non ci sia davvero alcuna differenza di cose di cui un uomo possa scrivere e parlare, di liriche e flow che non possa fare una donna, che non le possa calzare addosso ugualmente credibile e struggente senza maschere. Le linee del ritornello, la scelta di parole di questo brano, universalmente ti abbraccia. TI GIURO

Bon Iver33 “GOD”
Perché questo pezzo incredibile fa così piangere? Perché proprio dopo aver terminato il verso “I’d be happy as hell if you stayed for tea”? 😀

Dionne WarwickAlfie
La versione interpretata da Dionne Warwick, una delle mie artiste preferite da sempre, è in realtà una versione scoperta poco tempo fa, ma mi ha lasciato interdetta per la potenza espressiva, e bum ho pianto. Per essere un pezzo che conoscevo già in tutti i suoi versi, cambi e salse, dice molto dell’interpretazione unica di quest’artista assolutamente pazzesca per tutto ciò che ha fatto.

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