Abbiamo già conosciuto Dada Sutra, il progetto musicale guidato dalla bassista e cantante Caterina Dolci (Bambole di Pezza), per l’uscita del singolo Big Boy e con un’intervista. Ora la cantante milanese torna con Diva, una canzone nata dopo un’esperienza di quasi-morte in un perfetto equilibrio di contrasti musicali, tra oscurità e colori al neon.
Insieme al suo singolo, è la stessa Dada Sutra a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Diva:
Mitski – I Bet On Losing Dogs
Mitski è famosa per le canzoni tristi, ci sono anche varie playlist su Spotify con i suoi brani messi in ordine di tristezza. Io trovo che questa abbia una melodia bellissima, e adoro le immagini del testo.
David Bowie – Lazarus
Amo tantissimo tutto Blackstar, e soprattutto questo pezzo dalla linea di basso ipnotica. Ero entrata in fissa anche con il video di Lazarus, un po’ disturbante e secondo me fortissimo.
Lamante – L’ultimo piano
Ho scoperto Lamante perché ascoltavo brani di Musicultura dell’anno scorso e questo mi ha colpito un sacco. Mi piace tantissimo la parte finale dove ripete:
Come siamo finiti così
Nelle nostre case, sempre più piccoli?
Naná Vasconcelos e Itamar Assumpção – Fim de fiesta
La linea di basso discendente che si ripete a loop mi fa vibrare qualcosa che non so spiegare. Questo pezzo per me è semplicemente magico, e le percussioni sono una stregoneria.
Ani DiFranco – Swan Dive
Ho passato un periodo di settimane ad ascoltarla in loop, in un momento in cui avevo un po’ paura del futuro. Adoro quando dice:
I’m going to do my best swan dive
Into shark infested waters
I’m going to pull out my tampon
And start splashing around
‘Cause I don’t care if they eat me alive
I’ve got better things to do than survive
I’ve got the memory of your warm skin in my hands
And I’ve got a vision of blue sky and dry land
Inti-Illimani – El Pueblo Unido Jamás Será Vencido
Famosissima canzone rivoluzionaria, non è davvero una canzone triste perché in realtà il testo è pieno di speranza, però mi fa piangere ogni volta che la ascolto.
Brian Eno – You Don’t Miss Your Water
È una cover che apprezzo tantissimo di un pezzo di Otis Redding, tra le cose meno famose di Brian Eno, ma secondo me bellissima.
Morphine – The Saddest Song
Il titolo dice tutto, questa la ascolto solo quando voglio liquefarmi.
Lankum – The Granite Gaze
Adoro i Lankum e penso che la voce di Radie Peat sia qualcosa di davvero unico. Prendono molto dalla musica folk, che già è un pozzo senza fondo di malinconia, e il testo qui è molto amaro:
The future’s further day-by-day as our fathers turn away
And leave us clinging to a mother who eats her own
Arvo Pärt – My Heart’s in the Highlands
Meditazione minimalista che parla di lontananza e di nostalgia. Trovo bellissimo come la voce riesca a commuovere anche senza che ci sia una vera melodia e rimanendo su una sola nota ripetuta.
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