EP 1 è il disco di debutto di dada sutra, il progetto che ruota attorno alla bassista e cantante Caterina Dolci. Un lavoro in cui le sonorità post-punk si uniscono ad atmosfere oniriche per raccontare un mondo pieno di orrori ma anche la voglia di trovare un angolo di bellezza, non farsi schiacciare, continuare a vivere, sentire, evolvere.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non so se mi definirei felice e non so se definirei triste la mia musica, magari più cupa, o angosciosa, comunque perfettamente in linea con la mia persona.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP 1, E PERCHÉ?
Forse quella più scura come mood è panopticon, per l’atmosfera e per il testo abbastanza pessimista.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Non ce n’è una felice, ma credo che quella più leggera sia leatherman.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Oh, non penso che ci sia modo.
QUALI SONO LE TUE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Se ascolto musica triste preferisco che sia davvero struggente, e niente batte la lingua spagnola su questo, tipo La caña dei Chuchumbé o La llorona cantata da Chavela Vargas. Ma a parte questo, ho un debole per Wish You Were Here dei Pink Floyd.
Ecco EP 1:
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