I Weekend Martyr sono una band livornese al terzo album, Gastrin. Un lavoro sofferto e viscerale, dettato da una natura minimale e cupa, che lascia spazio a canzoni visionarie e brani più agitati di natura post-punk.
Insieme al suo album, sono gli stessi Weekend Martyr a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Gastrin:
Fugazi – No Surprise
Il modo in cui la batteria è concepita, con le sue dinamiche e obbligati è stata una grossa fonte d’ispirazione per la stesura dei brani a livello ritmico.
Slint – Nosferatu Man
Il sound noise e cupo di questa band è una caratteristica che sicuramente ci ha influenzato nei brani più lenti e dark.
Spaceman 3 – Sound Of Confusion
La ridondanza della chitarra con quel sound sporco e tagliente lo rendono uno dei brani più belli della band e la concezione di muro di suono è stata per noi fondamentalmente per l’arrangiamento di alcuni brani.
R.E.M. – (Don’t Go Back To) Rockville
Questo pezzo è stato fonte d’ispirazione per le chitarre acustiche, lo strumming incisivo e le melodie pop hanno ispirato i nostri ritornelli.
Pavement – Here
I riff di Malkmus sono tutti meravigliosi, con questo pezzo raggiunge l’apice della malinconia in musica. Abbiamo spesso cercato ci riproporre quelle atmosfere.
Pulp – Babies
Pezzo spettacolare che ha influenzato la scrittura e l’immaginario dei testi, Jarvis Cocker un genio assoluto che non potevamo non citare.
Ween – Mutilated Lips
Band che adoriamo, linee di basso e percussioni devono molto a questa band.
Donovan – Hurdy Gurdy Man
Brano cult che così come per molte band con un sound psichedelico è un inno da cui attingere da ogni suo aspetto.
The Velvet Undergound – White Ligth / White Heat
Forse uno dei pezzi più belli della storia della musica, il suono finale del basso distorto è la matrice di tutte le linee di basso e il suo sound nel nostro disco.
Joy Division – She’s Lost Control
Il tempo non esiste davanti a tanta forza. Un brano che rimane contemporaneo. Imprescindibile.
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