Ellen, classe 1994, è una cantautrice milanese dalle origini calabre. Ama da sempre il cantautorato italiano, il cibo, il gospel, la filosofia e ha una laurea in canto jazz. Ex ballerina classica, suona da autodidatta il pianoforte e la chitarra, si nutre di ricordi e si lascia sorprendere dalle piccole cose. Nei sei brani del suo nuovo EP Sembra ieri, ci racconta il suo mondo: “Ho iniziato a scrivere questi brani nella primavera del 2020. Sembra ieri, eppure è già oggi, ma il domani è dietro l’angolo. Il tempo ci scivola tra le mani, le cose cambiano, noi cambiamo con loro. E io lo so bene, ho infatti cercato di raccontarvelo attraverso le sei tracce di questo nuovo EP”. Ne abbiamo parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Sono una persona tendenzialmente felice e positiva nell’approccio alla vita e alle cose, cerco di vedere il buono nelle persone e credo si debba dare una seconda occasione a tutti. Più che canzoni tristi mi ritrovo a scrivere canzoni malinconiche e nostalgiche, è una dimensione che mi fa riflettere molto e che mi capita di vivere frequentemente, di conseguenza tutto ciò si riflette sulla mia scrittura.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, SEMBRA IERI, E PERCHÉ?
La canzone più triste contenuta nel mio nuovo EP Sembra ieri è sicuramente Caduta, più che nella sua risoluzione lo è nella sua nascita, un po’ come quei film drammatici che vogliono lasciare un forte messaggio di speranza ai loro spettatori. E’ una canzone nata in un momento molto buio della mia vita in cui l’unico appiglio era il suono lento e perpetuo delle onde del mare che si arrotolavano sulla sabbia il mattino molto presto di un caldo Agosto. Mi hanno aiutata ad aiutarmi.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
La canzone più felice contenuta nell’EP potrebbe essere Le cose che so fare, è una dichiarazione d’intenti scanzonata e un manifesto giocoso per legittimare il “non saper fare bene qualcosa”. Scriverla è stato divertente e spero possa essere un bel momento con cui salutarsi ai concerti!

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Non credo che la mia musica possa rendere felice qualcuno in senso stretto, mi auguro invece che possa portare chi mi ascolta a scendere più a fondo nelle cose, a ritrovarsi, a sentirsi più compreso, con – magari – la conseguenza di una potenziale serenità.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Difficilissimo selezionarne solo tre ma tra le canzoni più tristi e malinconiche a cui sono molto legata troviamo sicuramente Please Please Please Let Me Get What I Want degli Smiths, Vincent di Don Mc Lean e Cara di Lucio Dalla, l’elenco sarebbe molto lungo ma per correttezza mi fermo qui.

Ecco Sembra ieri:

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