Kayla Trillgore è un’artista italo-rumena che, dopo avere sperimentato diverse sonorità e collaborazioni, ha iniziato a dar forma al suo universo attraverso synth, scream e vocalizzi angelici. Il suo primo EP, Tragedy Of The Body è dedicato al tema del corpo, in cui visual, parole e suoni coesistono in uno spazio in cui ci si muove tra l’elettronica sperimentale, l’art-pop e il metal. Ne abbiamo parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Lo spettro delle emozioni è sicuramente complicato, durante le nostre oscillazioni emotive percepiamo degli estremi, ma non sempre la distinzione è così netta, per fortuna. Per me è molto difficile produrre o anche solo ascoltare un brano triste e sentirmi in un mood diverso da quello. Se parliamo invece della mia persona non amo cristallizzarmi in un’emozione sola e identificarmici, quindi non ho una risposta a questo. Tutta via anche dentro i miei brani più tristi c’è della luce.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, TRAGEDY OF THE BODY, E PERCHÉ?
A livello personale direi SPLIT., racconta qualcosa che non ho ancora superato come vorrei, al contrario di DEATH_META che, per quanto sia molto triste, rappresenta una fase dalla quale entro ed esco con serenità e accettazione ormai. SPLIT. è un trauma.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Non so se felice sia il termine adatto, ma sicuramente la più spensierata è MMMELT. Rappresenta uno stato di estasi dovuta alla fusione con l’altro, quando questo è fatto in modo sano è effettivamente molto utile a sentirsi bene.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ho ricevuto spesso messaggi di persone che ascoltando la mia musica sono state felici di sentirsi comprese e meno sole, oppure in altri casi mi è stato detto che alcuni brani infondono una sorta di self confidence che fa esplodere la propria dark feminine energy. È bello che coesistano questi due aspetti, quello più intimo e fragile e quello esplosivo ed empowering.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
No Stars di Rebekah Del Rio, Disarm dei The Smashing Pumpkins e Piromani di Le luci della centrale elettrica.

Ecco Tragedy of the Body:

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