Forse Danzica è il progetto di Matteo Rizzi, cantautore e produttore bergamasco. In lui le radici post punk e post rock e le suggestioni ex sovietiche si mischiano a un approccio cantautorale e a un forte senso di distaccata appartenenza padana. Milano Couchette è il suo nuovo singolo (con il feat. di Blue Smith), un pezzo che parla di auto inganni, stili di vita poco sani, tendenza a perdere il fuoco dalle cose importanti e della sensazione di non credere in niente.

Insieme al suo singolo, è lo stesso Forse Danzica a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Milano Couchette:

Bruce SpringsteenBlood Brothers
Premesso che non sono un fan di Bruce Springsteen, associo questa canzone a uno dei momenti più tristi e commoventi a cui abbia mai assistito nella vita: era stata messa durante il funerale del padre di una mia amica. Non lo avevo mai conosciuto, ma sapevo che la passione per Bruce Springsteen era uno dei capisaldi del rapporto tra questa mia amica e lui, e non dimenticherò mai il volto di lei in quel momento, c’erano tutte le emozioni umane concentrate.

Le luci della centrale elettricaI Sonic Youth
Vasco Brondi è forse il cantante italiano che mi emoziona di più, il suo modo di scrivere per me è davvero doloroso. Questa in particolare è sempre stata speciale, perché la sensazione ricorrente della mia vita è sempre stata quella di essere un rumore in lontananza.

CasxEquidistanti
Si, sto citando un pezzo che ho prodotto (ma non scritto) proprio perché di tutti i pezzi a cui abbia mai messo mano nella vita, compresi quelli che scrivo io, è l’unico che mi abbia fatto piangere, tra l’altro tutte le volte. È un pezzo che parla di morte in un modo molto delicato, quasi ingenuo ed in-fantile, e nonostante lo abbia ascoltato centinaia di volte, la maggior parte delle quali con approccio critico e quasi lavorativo, hanno quasi sempre prevalso le emozioni.

Imogen HeapHide And Seek
Meraviglioso, e poi è usato come soundtrack della scena di O.C. in cui Marissa spara al fratello di Ryan: sono cose.

Sega BodegaI Need Nothing From You
Questo un po’ banale e molto milanese, però è uno dei pezzi che mi costringono al loop perché lo stato d’animo che sistematicamente provoca in me dura molto
di più rispetto alla canzone stessa, e quindi quando finisce non sono pronto a tornare alla realtà.

IbiscoJane finisce
“ti prego, vivi triste” – in quel contesto e alla fine di quel disco – è una delle frasi che mi hanno emo-zionato di più nella vita. È così sintetica e pregna che quando l’ho sentita quasi non ci credevo. Mi ha ricordato l’approccio alla parola dei poeti ermetici: isolarla al fine di sviscerarla e sprigionarne il significato primo, esaltato dagli armonici delle suggestioni. Vivi triste.

BeethovenSonata #8 in Cm (secondo movimento)
Per farla breve è la “Patetica”, non propriamente una canzone, in ogni caso a mio parere la più bel-la composizione che abbia mai ascoltato.

Franco BattiatoProspettiva Nevskij
La capacità che aveva Battiato di caricare di significato situazioni, immagini ed episodi apparente-mente sconnessi e sconclusionati è qualcosa che mi ha sempre emozionato. In ogni caso immagi-narmi Battiato a San Pietroburgo è già di per sè motivo di commozione.

RadioheadExit Music (For a Film)
La ascoltai per la prima volta a quindici anni, mi venne da piangere e allo stesso tempo fu una svol-ta importante per il mio allora nascente approccio alla musica.

Pogues (feat. Kirsty MacCoil)Fairytale Of New York
In generale i Pogues – e il folk in generale, di qualsiasi tradizione – hanno una via preferenziale verso la mia attitudine alla tristezza. Questo pezzo nello specifico, che viene trattato un po’ così, da can-zone natalizia, è in realtà una specie di inno del disincanto da un lato e della testardaggine della spe-ranza dall’altro: entrambe sensazioni che mi commuovono.

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ogni giorno, UNA CANZONE TRISTE. Perché non c’è niente di meglio che ascoltare qualcosa di triste, per provare a essere un po’ più felici.

E poi INTERVISTE, LIVE e PLAYLIST per una dose quotidiana di HypFi.