Altera Nexa è un progetto musicale nato a Padova e formato da Alessandro Niero e Luca Dalla Gasperina: la loro musica è di ispirazione rock sperimentale con influenze jazz/fusion e il loro esordio si intitola No Borders, una vera esperienza d’ascolto, intensa e coinvolgente, realizzata da una band di nove elementi. Ne abbiamo parlato con loro.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Pensiamo che ci sia sempre un po’ di tristezza nella felicità e viceversa. Tendiamo a ragionare per opposti, ma quello che dà significato alle cose è la relazione che sussiste fra essi; in questo senso anche un brano triste può portare felicità, nell’empatia che crea fra chi scrive e chi ascolta. C’è del conforto nel sentirsi tutti umani, nel vivere le stesse emozioni e nell’essere simili.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, NO BORDERS, E PERCHÉ?
Difficile da dire, ogni brano è composto da varie sfaccettature. Forse Goodbye, il cui testo è una sorta di epitaffio parlato, verrà annoverato da chi ascolta come triste, anche se – vedi sopra – noi lo troviamo per certi versi pieno di speranza e di slancio.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Anche qui ci mettete in difficoltà; Give Yourself potrebbe essere una buona candidata, col suo ritornello coinvolgente e trascinante.

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Come scrivevamo prima, vediamo la musica come un’esperienza di condivisione, dove tutti possono sentirsi parte di una comunità, uguali agli altri ma mantenendo la propria esperienza singolare. In più, suonare insieme ci rende particolarmente felici, e la felicità, è risaputo, è contagiosa.

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Exit Music (For a Film) dei Radiohead, Island dei King Crimson, Il suonatore Jones di de André.

Ecco No Borders:

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