Gli Elektrostal sono una band formata da Kolë Laca, William Nicastro e Marco Quarantotto: dopo anni di jam session, hanno registrato un album, omonimo, strano e difficile da catalogare in qualsiasi genere, guidato dalla personale interpretazione del collettivo di fondere trame sintetiche e acustiche, facendo da ponte tra la musica elettronica e l’improvvisazione jazz. Ne abbiamo parlato con loro.
QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONEFELICI?
Io sono felice per disperazione. Non è una citazione! E’ un mio pensiero profondo! Ho chiesto anche a ChatGpt se l’ha detto qualcuno e mi ha risposto di no. Ho controllato perché mi sembrava strano che nessun altro, eccetto me, sia giunto a questa conclusione. Che ne so… nemmeno Confucio!
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, ELEKTROSTAL, E PERCHÉ?
Kryemushkë. A parte il tema in sé che è disperato, la ripetizione ossessiva ne sottolinea il concetto: sono disperato, coscientemente e testardamente voglio rimanere tale! Kryemushkë è una parola albanese e letteralmente si traduce “testa di mulo” e si usa per indicare una persona testarda, come un mulo, appunto.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Run! Perché si può sempre scappare perciò in questo brano c’è una speranza.
IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Scoprendo due cose che poi sono collegate tra di loro. La prima è che si può essere felici per disperazione e la seconda è che anche nella situazione più disperata c’è sempre una scappatoia. Prendiamo l’insostenibilità dell’esistenza. Si può sempre farla finita, no? Cioè comunque vada è sempre in mio potere farla finita. E il fatto che io non l’abbia ancora fatto, significa che non sono ancora così disperato. E questo pensiero mi rende felice.
QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Strange Fruit cantata da Billie Holiday, The Great Western Road di David Byrne e Fell on Black Days dei Soundgarden.
Ecco Elektrostal:
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