I Grigio scarlatto sono una band di Padova: dopo l’esordio del 2020 con l’album Antiuomo, nel 2022 hanno pubblicato due EP, T9 e il più recente T9 Vol.2: quattro brani che con il linguaggio senza tempo di un certo indie-rock si affacciano all’età adulta appoggiando lo sguardo a 360 gradi su ciò che è stato e quello che è. “Non sappiamo se scrivere basterà per farci voltare pagina – ne dicono a proposito – l’unica cosa che sappiamo è che questo è il nostro momento più sincero”. Ne abbiamo parlato con loro.
QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Facciamo musica sincera e ci riteniamo fondamentalmente felici. Forse nella sincerità dei nostri pezzi è inevitabile un po’ di tristezza.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, T9 VOL.2, E PERCHÉ?
In T9 Vol.2 il pezzo più triste è Frappè, anche se crediamo sia più corretto definirlo introspettivo. Il ritornello racconta di quei momenti nei quali il sole è già calato e bisogna fare i conti coi propri pensieri, che fino a quel momento sono stati “silenziati”. Il mood nostalgico aggiunge forse qualche sfumatura di tristezza.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
La canzone più felice è Corny, nella quale raccontiamo di come crediamo sia giusto per noi affrontare il futuro incerto che ci aspetta: non guardarsi più indietro.
IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Tutti possono sentirsi felici ascoltando la nostra musica, l’importante è rivedersi nelle parole delle nostre canzoni. Sapere che qualcuno nel mondo condivide i tuoi stessi pensieri è sicuramente qualcosa di positivo.
QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Everlong dei Foo Fighters, Luna piena di Fabri Fibra e Take You On a Cruise degli Interpol.
Ecco T9 Vol.2:
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