Zaib viene dalla Costa d’Avorio, è in Italia da quando aveva 15 anni e la sua musica parte dalle radici afro per arrivare all’hip-hop. NiciPGTL è un producer che si è già confrontato con artisti indipendenti di tutto il mondo. Laudano è il frutto del loro lavoro, cinque pietre scalfite ma non levigate, che ridanno all’ascoltatore con fermezza e lucidità “tutti i traumi di una vita” (in questo caso amorosa). Un viaggio, in quei momenti inconsapevole e sofferto, successivamente interiorizzato: ne abbiamo parlato con loro.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Nici: Abbastanza. O almeno ci si prova (ad essere felici). Anzi, non penso nemmeno che la musica che faccio sia triste: sicuramente non è musica di pancia, musica felice, ma non è nemmeno triste in senso stretto.
Zaib: Sono parzialmente d’accordo con Nici. Alle volte (spesso) la voglia di fare musica nasce, oltre che dalla passione che ormai ha trasformato in me questo atto in abitudine, dalla tristezza; ma non descriverei la musica che facciamo triste, piuttosto malinconica, sebbene io mi definisca una persona tristemente felice.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, LAUDANO, E PERCHÉ?
Nici: Sicuramente non Cliché. Tutte le altre se la giocano.
Zaib: Per me è Tempête, perché il testo nasce con lo scopo personale di sfogare un po’ di rabbia immagazzinata, ma ora a risentirla e a rileggere il testo vedo un me che era arrabbiato perché era triste, e la cosa mi fa molta tenerezza.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Nici: Proprio Cliché.
Zaib: Forse sì, Cliché, in un certo senso l’immaginario è quello di una persona che si lascia finalmente attraversare dagli alti e bassi emotivi dei ricordi, il tutto però su una musica che fa venire voglia di muoversi (almeno a me) in maniera leggera e spensierata (e qua citerei anche Laudano, dove però la consapevolezza è diversa).

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Nici: Mah, quando ascolto musica che mi piace mi sento bene. Mi sento bene anche quando ascolto musica ben prodotta. Mi sento bene anche quando ascolto musica che mi piace mentre sto facendo cose – lavoro, pulizie, stretching… Quindi spero che a qualcuno piaccia la nostra musica come a me piace la musica che mi piace: se piace in quel modo, allora l’ascoltatore starà bene! Ma devo ammettere che non ho mai avuto questa ambizione: difficilmente penso che la musica che faccio possa piacere così tanto a qualcuno da renderlo felice.
Zaib: Sono completamente d’accordo con Nici! Poiché non penso mai a voler rendere felice chi ascolta la musica che faccio, mi viene anche difficile pensare e poi spiegare come la nostra musica potrebbe rendere felice chi l’ascolta, al massimo spero che piaccia.

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Nici: Oddio, non lo so. E tendenzialmente non vado forte sulle domande di questo tipo.
Zaib: Oh Lord! Potrei avere anche una playlist! Allora cito: To Build a Home di Cinematic Orchestra, Recovery di James Arthur e Jealous di Labrinth: sono canzoni relativamente tristi, dico così perché ci sono stati dei giorni in cui le ho ascoltate per tranquillizzarmi, scappare e/o scappare dalla tristezza, non per accoglierla ed indagarla.

Ecco Laudano:

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