La Belle Époque è il secondo album de LefrasiincompiutediElena, progetto artistico del chitarrista e compositore RafQu. Un’opera intima, nostalgica caratterizzata da un sound ricercato nelle minime sfumature tra rock a attitudine cantautorale. “La Belle Époque nasce da un nuovo punto di osservare sé stessi che accade inevitabilmente attraversando il momento che ti porta in una nuova epoca”: così lo presenta il suo autore, e ne abbiamo parlato con lui.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
(questa domanda mi ha fatto scervellare). Non so se sono felice, dipende dalla percezione che si ha della parola felicità. Sono sicuramente contento di essere riuscito a pubblicare un nuovo album. La “tristezza” della mia musica è solo uno specchio del mio stato d’animo in cui scrivo e produco.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, LA BELLE ÉPOQUE, E PERCHÉ?
Per me è Glicine. Come ho già detto è il brano che sento di più di questo disco. È un riflesso di una mia riflessione costante sul diventare adulti, e che seppur è una cosa naturale, porta con se comunque una nostalgia interiore.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Forse Tutte le cose.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ci sono troppe variabili, una volta pubblicati i brani non mi occupo più di tutto questo. Sarebbe impossibile farlo. Mi auguro però sempre che si crei una connessione fra gli argomenti musicali, i miei testi e chi ascolta. Una connessione vera, emotiva.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
(Anche questa domanda mi ha mandato in crisi). Ne ho troppe, potrei elencare brani dai Beatles a Tenco, dai Radiohead a Brondi. Per curare le svariate sfaccettature della tristezza non ne bastano 3.
Ecco La Belle Époque:
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