A inizio novembre è uscito Post Relax, l’album d’esordio di Martiny, un cantante di Viareggio che ha raccontato il suo punto di vista allo scadere dei 24 anni, quando ormai il “relax” è finito e che bisogna iniziare a prendersi un po’ di responsabilità. Tra storie di rimorsi e post-sbornie, con una voce straziante ma un’anima pop, il suo lavoro ci ha molto incuriositi, e abbiamo fatto con lui due chiacchiere per saperne di più.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Sì tendenzialmente direi di sì, ma in realtà non ho mai scritto una canzone davvero triste, cioè fa tanto lo stato d’animo di chi lo ascolta. Posso gasarmi anche ascoltando i Joy Division e ballarci sopra con un sorriso a 32 denti.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ESORDIO, POST RELAX? E PERCHÉ?
A questo punto ti direi Affittami, perché ritengo che il disagio di sentirsi “fuori dal coro”, esclusi in qualche modo dalla comunità, sia la cosa più brutta e che ti fa soffrire di più. Poi, ovviamente, sono punti di vista.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
A me piace tanto Macello reale, per fare un pre-serata è ottima secondo me. Con quella chitarra che fa molto 2006 ed è subito festa di liceo. Ballabile al punto giusto.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Beh, penso che alla fine il mio sia un album che puoi ascoltare a fine turno di lavoro o la mattina appena alzato, dentro c’è un po’ di tutto, roba da dancefloor fino ai lenti un po’ ballad con quei suoni un po’ sognanti che ti fanno staccare dalle tue situazioni complicate, o almeno spero.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
I’m the Man, that Will Find You di Connan Mockasin, Mother di John Lennon e Tears in Heaven di Eric Clapton

Ecco Post Relax:

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