I Varanasi sono una band umbra nata dalle ceneri dei Japan Suicide, progetto post-punk durato oltre 10 anni. La nuova band, con più sfumature sonore e l’uso della lingua italiana, ha prima prodotto un EP omonimo e ora torna con il singolo Lucy, il racconto di una musa rock con tratti psichedelici, una donna che avrebbe affascinato Dario Argento con la complicità di chitarre ipnotiche e influenze stratificate che comprendono il cantautorato rock italiano degli anni Novanta e vibes di oscurità post-punk.
Insieme al loro singolo, sono gli stessi Varanasi a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Lucy:
Offlaga Disco Pax – Cioccolato I.A.C.P.
Da ascoltare solo se siete ragazzi puliti e perbene.
Radiohead – Street Spirit (Fade Out)
D’accordo, sono tristi, però sono tristi teatrali, vitali.
Einstürzende Neubauten – Sabrina
Tristezza perché stavamo per registrare con Teho Teardo, ma la cosa sfumò perché giustamente Blixa Bargeld ebbe la precedenza. E quel video…
Skip James – Devil Got My Woman
Ghost World: fumetto, film e capelli colorati.
Beach Boys – A Day In The Life Of A Tree
Un albero racconta in prima persona la sua morte a causa dell’età e dell’inquinamento ricordando i bei tempi felici.
Daniel Johnston – Some Things Last A Long Time
Un amore non corrisposto che tuttavia non si estingue mai, come quella sua foto appesa al muro.
Massive Attack – Teardrop
Cantata da Elizabeth Fraser quando seppe della morte del suo passato amore Jeff Buckley.
Fabrizio De André – Il suonatore Jones
Antologia di Spoon River, protetti da un filo spinato.
Julien Baker – Go Home
Serve veramente classe per esprimere tristezza e immagini così forti come quelle raccontate nel testo in questo modo puro e sincero. Julien ha classe da vendere, e una voce incredibile.
Junebug, Ben Babbitt – Too Late To Love You
Parte della colonna sonora del videogioco Kentucky Route Zero, arrangiamento minimalista quasi Badalamentiano, testo che parla del superare una persona. Rendersi conto che si è atteso troppo, la vita è andata avanti e, appunto, è troppo tardi.
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