Abbiamo conosciuto i Cassandra con Novembre, e la malinconia legata al mese dei buoni propositi non rispettati. Ora la band fiorentina ha pubblicato il suo album d’esordio, Campo di Marte, dieci canzoni che raccontano storie di quotidianità tra ironia e malinconia. Ne abbiamo parlato con loro.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE
In realtà noi facciamo musica felice per persone tristi; infatti alla fine lo facciamo anche un po’ per noi.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, CAMPO DI MARTE, E PERCHÈ?
Novembre, perché non c’è niente di più triste della routine e di non riuscire ad andare in palestra.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Ti auguro tutto il peggio che c’è, perché da queste parti si riesce a ridere anche su queste cose.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Alla fine crediamo che la musica debba regalare qualcosa a chi l’ascolta. Ogni forma d’arte, dovrebbe avere questo scopo; l’importante è non lasciare indifferenti.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Fine di una relazione dei Diaframma: mamma mia che pugno allo stomaco. Harvest di Neil Young: “Mentre i giorni volano via finiremo per non tenerci più stretti o tutto brucerà come se fosse al sole?”… non ci sembra il caso di aggiungere altro. Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco: ce lo siamo goduti troppo poco e questa è la cosa più triste.

Ecco Campo di Marte:

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