Antifragile è il nuovo EP degli ADA, la rock band veneta che racconta una violenta presa di coscienza della nostra condizione di anime fragili che cercano di proteggersi. “È un episodio, è un frammento narrativo di questi ultimi due anni, è autonomo e autoconclusivo”. Così lo presenta la band, e ne abbiamo parlato con loro.
QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Forse ci definiremmo più “persone tranquille che fanno canzoni energiche”. In generale quando scriviamo e proviamo ci piace essere felici tralasciando il significato dei pezzi.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO EP, ANTIFRAGILE, E PERCHÉ?
Sicuramente Leggera, per i tanti significati che ha per noi. Parla di abbandono e di sentirsi soli.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Più che felice la definiremmo piena di energia, ma Sacco è la più allegra delle cinque.
IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Potrebbero rivedersi nei testi e nelle situazioni che raccontiamo, oppure farsi coinvolgere dalla musica e gasarsi. Il nostro obiettivo è quello, dare una scarica di energia pura.
QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Hurt dei Nine Inch Nails, Perfect Day di Lou Reed e Is This Desire? di PJ Harvey.
Ecco Antifragile:
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