UomoPigiama è il progetto musicale di Matteo Vivaldi, cantautore toscano già surreale dal nome che si è scelto. Le sue canzoni, malinconiche e nostalgiche ma tutte condite da un’ironia fuori dal comune, sono state raccolte nel suo secondo album, Il tavolo del Prosecco. Durante un lockdown che ci ha ridotti tutti a uominipigiama, abbiamo contattato Matteo per conoscere meglio lui e la sua musica.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Le mie canzoni sono allegre e io mi sento triste. Appena me ne accorgo le cose si ribaltano e divento felice. Fare le canzoni è un modo per essere felice. È come perdersi per scoprire dove ti trovi. Sei sempre stato lì ma non te ne eri accorto. Quindi mi sento 10 HypFi, da 1 a 10 intendo.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, IL TAVOLO DEL PROSECCO, E PERCHÉ?
La canzone più triste dell’album è Nell’universo. L’idea di base del brano è la presa di coscienza che ognuno di noi ha un proprio destino. Che il destino è come una canoa che ti porta sopra il fiume dell’esistenza. A volte l’acqua è piatta e tranquilla, a volte ci sono ristagni. Altre ti cacci in mezzo alle rapide. Il destino può far allontanare anche persone che per un po’ erano state su binari vicini e paralleli. E fa male quando vedi allontanarsi qualcuno al quale sei affezionato. Poi scopri di essere un piccolo granello di sabbia in un disegno incomprensibile e incommensurabile. Basta pensare ai pianeti, alle stelle, al tempo che muta le forme.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
La canzone più felice per me è Il tavolo del Prosecco. Parla di me che devo raggiungere il tavolo del prosecco in un rinfresco a una mostra di quadri. Ero stato invitato da un’amica pittrice, molto carina anche. Tutto bene, bei quadri. Ma il tavolo con sopra l’alcol era ben lontano, e dovevo fare slalom in quella giungla di corpi. Una miriade di personaggi che frequentano mostre, di quelli che vogliono farsi vedere. Capisci, quelli chic. Ricchi, eccetera. Vedevo il prosecco così vicino, ma non riuscivo ad oltrepassare la calca. Avevo problemi più grandi dell’arte in quel momento: avevo sete

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Sapendo che nelle mie canzoni metto quello che vivo realmente, spesso surreale e assurdo, non c’è nel mio caso il tentativo di ricevere un Like. Sono assente da ogni logica di mercato.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Le canzoni tristi che mi rendono felice sono tante. Al momento ne cito solo una, Natalios di Calcutta.

Ecco Il tavolo del Prosecco:

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