Angelae è il progetto di Angela Zanonato, cantautrice padovana classe 1990 che coniuga un’interpretazione cantautorale con un sound che spazia tra l’electro-pop e l’R’n’B. Il suo nuovo album si intitola Sassolini ed è un percorso sonoro che ci accompagna attraverso ambienti sintetici e stanze più intime e scarne e che rivela influenze trip hop, elettroniche e cantautorali ma anche un viaggio emotivo tra le insicurezze e le paure di una donna e di un’artista e allo stesso tempo la voglia di rivendicare il diritto di essere, senza giudizi o scadenze.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Il mio lato HypFi credo sia quello ironico, nelle canzoni spesso cerco di sdrammatizzare pescando dall’immaginario infantile, mi serve per ridimensionare. A volte proviamo un dolore enorme e per affrontarlo la mia soluzione è quella di renderlo meno spaventoso, disegnandoci i baffi e mettendolo in musica.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, SASSOLINI, E PERCHÉ?
La canzone più triste di Sassolini per me è Once upon a time, la traccia di apertura. Mette nero su bianco perché credo che non potrò mai sentirmi veramente bene, è una maledizione. Però alla fine sono solo storie.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Oddio, non brilliamo in felicità ma risponderei Andersen, è una rivolta di fanciulle che ballano senza paura, al sicuro, nel limitato ma anche infinito spazio di una canzone.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Non lo so, però spero veramente che lo faccia. Spero, come dice Brunori SAS, che anche le mie “stupide canzoni” ci facciano ricordare chi siamo e cosa veramente ci rende felici.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Hurt di Johnny Cash, Almost Blue di Elvis Costello (interpretata da Chet Baker fa piangere meglio) e Lunaspina di Ivano Fossati.

Ecco Sassolini:

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