Ephemeral è il nuovo album di LSKA, musicista, sound designer e videoartista nato a Bari e cresciuto a Vicenza. Un lavoro che è nato in un periodo di grande cambiamento e che riflette la ricerca di uno spazio sicuro in cui potersi abbandonare. Tutti i brani sono stati composti in pochissimo tempo, ma sono frutto di riflessioni durate anni sulla ripetizione, l’astrazione e l’inserimento di elementi casuali nel processo di composizione.
Insieme al suo singolo, è lo stesso LSKA a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Ephemeral:
Bruce Springsteen – The Ghost of Tom Joad
Straziante spaccato della povertà estrema nel cuore degli Stati Uniti, un pezzo sempre meraviglioso e portatore di grande tristezza.
Israel “IZ” Kamakawiwoʻole – Somewhere over the Rainbow
Canzone triste non tanto in sé, ma per l’abuso che ne è stato fatto, che il povero IZ ci perdoni.
William Basinski – Disintegration Loop 1.1.1
Un album realizzato a New York subito dopo l’11 settembre, con nastri magnetici che si dissolvono lentamente e definitivamente nell’oblio eterno… devo aggiungere altro?
Erik Satie – Gnossienne 1
Una delle melodie e progressioni di accordi che più mi commuovono.
Oi Va Voi – Refugee
Questo brano in particolare, ma l’intero album (che non per niente si intitola “Laughter through tears”) è un capolavoro di malinconia est europea.
Franco Battiato – Povera Patria
Un’elegia sempre troppo attuale del nostro Paese, con quello spiraglio finale di speranza che serve a mantenerci in vita (“Si può sperare che il mondo torni a quote più normali/che possa contemplare il cielo e i fiori, /che non si parli più di dittature /se avremo ancora un po’ da vivere… /La primavera intanto tarda ad arrivare.”)
Fabrizio De André – La Domenica delle Salme
Un arpeggio opprimente, un testo brutalmente oscuro. Tanta tristezza.
Manu Chao – Clandestino
Un brano triste di per sé, che per di più mi riporta ai giorni di Genova 2001 e ai disastri venuti dopo.
10cc – I’m Not in Love
Ballatona triste, con delle grandi armonie vocali, frutto, a quanto pare, di un maniacale lavoro di taglia e cuci fatto su nastro…
Radiohead – Videotape
Non potevano mancare i Radiohead in questa classifica. Di questo brano amo l’ostinato di pianoforte che ti apre uno squarcio nell’anima e i layer di voci nella parte centrale.
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