Bombay è il progetto musicale di Gabriele Di Majo, romano di Torpignattara, cantautore che ha da poco pubblicato il terzo album, Ritratto di Bombay, e di cui abbiamo già presentato il singolo Quante stelle. Abbiamo fatto con lui due chiacchiere sulla sua musica.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Molto, io sono una persona leggera e spensierata, sono anche abbastanza incosciente e curiosa, alla costante ricerca del piacere nella vita. Però vengo spesso definito immaturo e poco sensibile, uno che non vuole affrontare il buio che si porta dentro o che si lascia scivolare le cose addosso, ma non è (del tutto) vero. Mi impegno a riconoscere le emozioni che provo e cerco sempre di ascoltare i segnali che mi lancia il corpo per capire dove andare e cosa fare. La musica che faccio mi dà la possibilità di raccontare e tirare fuori le cose penose che ho dentro, le esperienze che mi fanno male e così facendo le condivido e non devo per forza conviverci da solo.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO NUOVO ALBUM, RITRATTO DI BOMBAY? E PERCHÉ?
La canzone più triste credo sia Senti Amore perché parla di una storia d’amore che finisce. Non solo, finisce d’inverno quando piove, tira vento e fa freddo.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Forse Quante stelle, perché racconta di come si possono fare le cosa senza per forza litigare e urlare e suggerisce di riflettere e prendersi il giusto tempo per pensare alle cose senza per forza buttarsi a capofitto nelle novità. Ma in fondo parla di un nuovo inizio e gli inizi sono sempre entusiasmanti.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Innanzitutto perche suono male la chitarra e sono stonato, e questo fa ridere e perché le storie che racconto a volte sono tragicomiche. Mi piacerebbe creare empatia con chi ascolta e far capire che non siamo soli nelle difficoltà e che le brutte esperienze, le separazioni, servono a ricominciare con una nuova energia.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Scusami di Alessandro Fiori, VIXI dei Fine Before You Came e For Meg di On the might of Princess.

Ecco Ritratto di Bombay:

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