Avevamo già conosciuto I Temporali, il nuovo progetto folk del cantautore Filippo Ghiglione, con la sua playlist di canzoni tristi. Ora, per l’uscita dell’EP Tre stagioni. La vita sognata, la vita vera, abbiamo parlato direttamente con lui delle sei piccole canzoni da tenere strette da qualche parte dentro al cuore che compongono il suo nuovo lavoro.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Ciao HypFi, è bello ritrovarvi! Devo dire che in questo periodo della mia vita mi sento una persona molto HYPFI piena di assoluti: scrivo canzoni sempre più tristi ma sono una persona sempre più felice. Ho cambiato tre città in poco più di un anno, conosciuto nuove persone, iniziato e finito nuovi lavori e gettato le basi per nuovi orizzonti di vita. Insomma, un periodo molto pieno di cose belle, e di conseguenza di canzoni sempre più (più che tristi, in realtà) malinconiche e riflessive.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, TRE STAGIONI. LA VITA SOGNATA, LA VITA VERA E PERCHÉ?
Probabilmente La vita sognata, il brano di apertura, per diversi motivi. Perché racconta dell’arrivo di un temporale emotivo di cui non ci si accorge se non quando è già passato e ha già devastato tutto. Perché parla di una serie di cose che si sarebbero volute dire che però non si sono dette. Perché è un po’ la summa di tutti gli input emotivi dell’EP. Perché si riferisce alla prima fase della separazione emotiva, ovvero quando la speranza è ancora forte e tangibile. Perché si ispira a una poesia molto triste e sognante di Antonia Pozzi.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Per assurdo la canzone che può sembrare più malinconica e triste dell’EP, Un piccolo posto. Ogni volta che la suono e la canto, sia in pubblico che in privato, è un colpo al cuore, ma contiene una serie di dettagli e di ricordi che continuo a conservare in una piccola stanza (appunto) del mio cuore, e per assurdo ogni volta mi sembra di sentirli più leggeri e più parte di me.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Con l’empatia emotiva, con il riconoscere nelle canzoni qualcosa che si è provato o qualcuno che ci manca o di cui siamo innamorati. Con il comprendere un dettaglio di sé che prima non si era captato, riconoscendosi nel tessuto emotivo di questi brani.

QUALI SONO LE TUE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Direi in ordine sparso Re:Stacks dei Bon Iver, Only di RY X, Location Unknown degli HONNE feat. BEKA (nella versione Brooklyn Sessions).

Ecco Tre stagioni. La vita sognata, la vita vera:

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