Interiorama è un progetto nato nel 2012 in Costa Rica grazie a Gianluca De Vito Franceschi, che nel tempo ha trasformato la sua musica in un affascinante viaggio attraverso la world music. Selva, il loro nuovo lavoro è un invito a riconoscersi come parte di un qualcosa di più grande. A partire da suoni e tematiche tipiche della tradizione musicale latinoamericana, la band dà vita ad un album che esplora panorami musicali variegati, che intrattiene e convince, pur radicandosi nell’intenzione di educare a uno sguardo diverso (e più responsabile) sul mondo.
Insieme al loro singolo, sono gli stessi Interioramar a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Selva.
“Ho selezionato dieci brani che risuonano in profondità con l’immaginario del nostro disco Selva. Sono canzoni che mi hanno accompagnato nei viaggi, nei momenti di vuoto e nei ricominciamenti. Tristi, ma mai disperate. Come la selva: a volte oscura, ma sempre piena di vita”.
Bomba Estéreo – Pa’ Respirar
Una preghiera laica. La ascoltavo camminando scalzo tra gli alberi di Solentiname in Nicaragua. Triste perché ricorda che spesso non ci concediamo nemmeno il tempo di respirare.
Come Selva: parla di libertà che si conquista con dolcezza e fatica.
Nu Genea – Bar Mediterraneo
Sembra allegra, ma ha dentro la nostalgia salata dei ritorni impossibili. Mi fa pensare a certe spiagge deserte a settembre, piene di voci che non ci sono più.
Come Selva: evoca luoghi che resistono al tempo e alle mode.
24 Grana – Stai mai ccà
È una domanda che pesa. Mi ha fatto compagnia in certi giorni di educativa di strada. Triste perché parla di assenze che gridano più delle presenze.
Come Selva: racconta il margine, senza retorica.
Almamegretta – Sole
Una canzone scura col sole nel titolo. L’ho ascoltata mille volte tornando a casa in scooter, col casco pieno di pensieri.
Come Selva: unisce spiritualità e radici, senza perdere il groove.
Alika – Costumbre de matar
Triste perché denuncia senza urlare. Parla della violenza interiorizzata, della normalità del male. Mi ha accompagnato un tutti gli anni centroamericani.
Come Selva: rivolta gentile ma implacabile.
Macaco (feat. Caparezza) – Las Luces de la Ciudad
Un caos poetico. Mi ricorda la mia Milano giovanile, quella delle case occupate e dei sogni messi in discussione.
Come Selva: urbano e tropicale, ruvido ma pieno di speranza.
Los Fabulosos Cadillacs – Mal Bicho
Triste come tutte le canzoni di rivolta vera. La ballavamo ai centri sociali, incazzati ma vivi.
Come Selva: denuncia e ironia, ritmo e coscienza.
Iosonouncane – Stormi
Mi fa tremare. Una poesia che ti piove addosso. Mi fa pensare a certi cieli sopra la mia testa prima del temporale, figurato o reale che sia.
Come Selva: è piena di presagi e figure in fuga.
Bebe – Busco Me
È una ricerca che conosco bene. L’ho ascoltata nei momenti in cui non sapevo chi fossi diventato. Triste perché vera.
Come Selva: il viaggio per ritrovarsi, senza paura della selva interiore.
Lhasa de Sela – El Desierto
Una canzone che pare uscita da una visione notturna. È triste come solo il deserto sa essere, ma dentro ha una speranza muta, che aspetta.
Come Selva: viva anche nel silenzio, sacra e terrena allo stesso tempo.
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