Stanza è l’album d’esordio di Sara Parigi, già voce dei Lady in the Radiator che abbiamo ascoltato negli ultimi mesi con singoli come Rive e Animale. Partita dall’avant-noise in inglese dei, con il suo nuovo progetto in proprio è arrivata adesso a un compiuto songwriting art-pop in lingua italiana, con atmosfere coraggiosamente intimiste e melodie irregolari sospese tra passato e futuro, cioè tra strumenti tradizionali ed elettronica. Ne abbiamo parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non definirei la mia musica triste, o almeno, non solo. Penso che sia fatta di luci e ombre e la tristezza che ne scaturisce è sempre accompagnata da molti colori. Spesso mi capita di scrivere testi profondamente tristi e di usare suoni e melodie che li rendano luminosi. Questa dualità è anche il riflesso della persona che sono e che sono stata durante la scrittura del disco: mi ritengo una persona solare e generalmente ho un approccio sarcastico e divertito verso la vita, adoro ridere delle cose, anche di quelle proprio stupide. Parallelamente, percepisco anche gli aspetti più oscuri e ne colgo il lato affascinante nell’arte. Penso che la musica abbia un potere catartico e in generale quella che mi piace assolve a questa funzione.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, STANZA, E PERCHÉ?
Ti direi Nina, una delle ultime canzoni che ho scritto per questo disco. Si tratta di una ballad super intima piena di tristezza ma anche di molta dolcezza. In quel periodo mi sentivo persa e avevo bisogno di cullare quel dolore e prendermene cura, anziché ignorarlo.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Penso che sia Animale, per la sua voglia di ballare via i brutti pensieri.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Come ho detto fin qui, penso che la musica sia catarsi. Da ascoltatrice la musica mi fa provare tante emozioni diverse e il risultato può essere a tratti di sentirmi svuotata e riappacificata, in qualche modo di aver elaborato fisicamente quelle emozioni. Spero che qualcuno si riveda in questo anche con la mia musica.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Mi vengono in mente queste: Vedrai, vedrai di Luigi Tenco, Black Is The Color Of My True Love’s Hair di Nina Simone, Solitaire dei The Notwist.

Ecco Stanza:

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