Macadamia è un progetto nato a Roma tra psycho pop e dream rock, composto da Alessandra Guidotti (cantante ascolana), Andrea Cascini (produttore lucano) ed Emanuele Fusaro (batterista romano), con l’obiettivo di navigare in paesaggi sonori sconosciuti narrando storie di vita in cui perdersi e ritrovarsi. Lìmine è il loro primo album, una transizione, la soglia del cambiamento, quella che fiorisce in inverno e che ti gela d’estate. È l’abbandono dei nostri “ma” e la ricerca nei nostri se. È mettersi di fronte ad uno specchio per riconoscere una persona diversa da quella che pensavamo appartenerci. Ne abbiamo parlato con loro.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Siamo tutti e tre persone molto introspettive, continuamente alla ricerca di risposte su tutto ciò che ci accade nella vita reale e che di conseguenza si riflette nel nostro mondo interiore. Tutto questo poi cerchiamo di metterlo nella nostra musica. Sicuramente la malinconia è un po’ il nostro motore. Scrivere una canzone è un indiretto canale di sfogo, ci aiuta a canalizzare e a dare un significato a tutta la rabbia, la tristezza, le delusioni e agli altri sentimenti giudicati come “negativi”, ma che a pensarci tanto negativi non sono: emozionarci – nel bene o nel male – ci fa sentire vivi e ci spinge verso una costante crescita! Nella vita di tutti i giorni, piuttosto che felici siamo persone entusiaste di poterci esprimere con la nostra musica, un enorme traino in una società sempre meno attenta ai sentimenti e all’arte in generale. Comunque, non ci è mai capitato di scrivere una canzone “felice”, al massimo energica (ahahah).

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, LÌMINE, E PERCHÉ?
Beh diciamo che sono due: Anna e Adele. Sono le canzoni più riflessive, prendono spunto da eventi e persone reali, quindi sono molto sentite. Sono le canzoni in cui ci siamo esposti di più, sia dal punto di vista emotivo che di espressione puramente musicale. Forse le canzoni che tra i futuri fan potrebbero diventare le canzoni cult da lato b. Voliamo bassi eh!

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ ALBUM?
Beh nessuno dei brani è un inno alla felicità, ma come accennato prima Hey Mon Amour sicuramente è la più energica, anche se con un retrogusto piuttosto amaro. Parlando di altri sentimenti “positivi”, Frutta Fresca è sicuramente un omaggio alla vita.

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Da grandi ascoltatori e appassionati di musica, ci aspettiamo di far provare quelle sensazioni che noi stessi abbiamo provato ascoltando un brano che ci è piaciuto tanto: un brivido per un particolare passaggio armonico, un colpo al cuore quando una frase ci fa sentire meno soli, una bella carica di adrenalina nelle canzoni energiche. Insomma, tutto quello che rende la musica speciale per ognuno di noi. E rimaniamo veramente incantati ogni volta che un nostro ascoltatore ci racconta le emozioni che abbiamo suscitato con uno dei nostri brani, ci fa realizzare che il messaggio è arrivato a qualche cuore, e questo non è mai scontato nell’arte!

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Alessandra: Exit Music dei Radiohead.
Andrea: Asleep dei The Smiths.
Emanuele: Goodbye di Apparat.

Ecco Niente demoni e dei:

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