E’ appena uscito The Night Has Gone To War, il primo EP da solista di [lessness], cioè Luigi Segnana, musicista trentino già membro dei Casa del Mirto. Ne abbiamo parlato in uscita del singolo Cwtch, ora facciamo due chiacchiere direttamente con lui per capire meglio quanto HypFi siano lui e la sua musica.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Mi sento HypFi al 100%, tanto che vado subito a fare una playlist Spotify e la chiamo Sad Music for Happy People (sempre che non mi freghiate l’idea) [te l’abbiamo già fregata n.d.r.]. Però più che triste definirei la mia musica ‘Malinconica’, una tristezza diventata leggera, la tristezza di chi si guarda alle spalle e rivede episodi che non torneranno più, che lo hanno fatto sentire bene o male, ma li rivive con la gioia di chi ha vissuto appieno e che è conscio che ogni singolo episodio, ogni singola emozione è un pezzo del puzzle che lo ha reso quello che è adesso, una persona felice. E’ una musica che soffre un po’ di saudade. Essendo nato in Trentino e non a Porto Seguro, però, non ho i mezzi culturali per esprimere questa malinconia a ritmo di lambada.
Ora, posso definirmi una una persona felice? Sì, a momenti, dipende a che ora mi sono alzato la mattina.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DI THE NIGHT HAS GONE TO WAR, IL TUO PRIMO EP DA SOLISTA? E PERCHÉ?
La canzone più triste penso sia Diwedd un po’ per il titolo (diwedd è una parola gallese che significa fine) un po’ perché è l’unica canzone dell’Ep che non ha aperture positive, sia liricamente che musicalmente. E’ chiusa tutta all’interno di un giro di basso compulsivo. Pur essendo l’ultima canzone dell’Ep – Ep che rappresenta un simbolico viaggio attraverso la notte – ne è in realtà il principio, è l’effettivo ingresso nel buio, in una notte senza luce e, apparentemente, speranze.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
La canzone più felice (eufemismo) è Where The Night Will Heal Our Pain. La canzone ha un mood dark ma si presta ad un’apertura emotiva di speranza e consapevolezza che anche nel momento più difficile c’è sempre un posto dove possiamo sentirci al sicuro, c’è sempre una persona che ci può tenere per mano.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Perché è musica che raccoglie la tristezza di chi ascolta e se la porta via, è un atto mistico di purificazione dell’anima. O, perlomeno, scriverla dà questa sensazione. Una catarsi, un luogo altro dove buttare la negatività, i sentimenti perniciosi che ne conseguono e che ti permette di essere una persona, al fine, più serena. E’ musica consolatoria che ti sussurra che non sei il solo ad avere dei momenti down, che ti spinge a risalire.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
In assoluto la mia canzone preferita è Let Down dei Radiohead, che caso vuole essere anche una canzone triste e quindi ‘tàc’! La seconda è The Kindness Of Stranger di Nick Cave, perché “Oh, poor Mary Bellows…”. La terza sarebbe L’estate sta finendo dei Righeira (già il titolo mi manda in paranoia), ma voglio fare il figo e dico Fratres di Arvo Paart.
Ecco The Night Has Gone To War:
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