Alberto Nelli è un cantautore italiano classe 1979. La sua musica unisce pop d’autore, influenze rock anglo-americane e cantautorato italiano con uno stile autentico e una scrittura diretta. Dopo quasi un decennio di assenza con il nuovo singolo Sono mica cattivo, un brano sfacciatamente intimo, che però non si vergogna di mostrarsi per quello che è, riportando al centro un approccio artigianale alla scrittura e al rock cantautorale, con venature anni Novanta che ne amplificano l’urgenza espressiva.
Insieme al suo singolo, è lo stesso Alberto Nelli a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Sono mica cattivo:
Nino Buonocore – Solo un po’ di paura
Ho scelto questa canzone perché per me è legata a un ricordo adolescenziale molto preciso. Non è una canzone triste in senso stretto, ma ogni volta che la riascolto rivivo quelle emozioni contrastanti di quando stavo per incontrare per la prima volta la ragazza che mi piaceva. C’era la voglia e l’entusiasmo di vederla, ma anche quel misto di timidezza ed esitazione che Buonocore racconta così bene con l’idea della “sana paura”. Era un brano che ascoltavo volentieri proprio in quei momenti e inevitabilmente mi faceva venire un po’ di malinconia e gli occhi lucidi, perché sentivo di vivere qualcosa di fragile ma intenso. Per me è legata ad una dimensione emotiva che ha quella sfumatura.
Damien Rice – The Blower’s Daughter
Per me è una delle canzoni più tristi che conosca, ma allo stesso tempo ha un calore e una dolcezza che la rendono unica. L’atmosfera è struggente, intima, quasi sospesa. Ricordo che quando andai ad ascoltare a Firenze Damien Rice dal vivo, quando intonò questo brano, mi ritrovai a piangere. Dal vivo, come credo debba essere la musica in generale, la canzone acquistò ancora più forza. Rice riuscì a trasmettere con una sensibilità incredibile tutto quello che la sua voce e le sue parole contengono. E’ un ricordo che porto ancora con me.
Nick Cave – Into my Arms
E’ una canzone che ogni volta mi costringe quasi a fermarmi e ad ascoltarla con attenzione, senza fare altro. La voce di Cave, così profonda ed intima, unita a quel pianoforte essenziale, crea un’atmosfera che ti cattura subito. In questo pezzo c’è una sorta di sacralità, una delicatezza che tocca corde molto profonde. E’ un brano che incarna perfettamente quella tristezza che non è disperazione, ma piuttosto riflessione, dolcezza e vulnerabilità.
Tom McRae – You Only Disappear
E’ una canzone che porta con sé una malinconia sottile, quasi sussurrata. Mi colpisce perché non è una tristezza gridata o drammatica, ma piuttosto un senso di assenza, di qualcosa che sfugge e non riesci mai ad afferrare del tutto. La voce fragile di McRae, accompagnata da arrangiamenti minimali, rende il tutto ancora più intimo. E’ uno di quei brani che sembrano parlare direttamente a te, nei momenti in cui ti senti un po’ perso e per questo lo considero uno dei pezzi più tristi e al tempo stesso più belli che conosca.
Placebo e David Bowie – Without You I’m Nothing
Il quinto brano che scelgo è quello dei Placebo nella versione con David Bowie. Ha un’atmosfera scura, quasi inquieta, che trasmette un senso di profonda malinconia. Anche senza conoscere ogni parola del testo, arriva chiarissimo il messaggio di vuoto e fragilità che si prova quando si perde un punto di riferimento importante. E’ triste, certo, ma non solo: ha anche una forza di rivincita, come se da quella mancanza nascesse una nuova consapevolezza di sé. La voce di Bowie, che si intreccia con quella di Brian Molko, rende tutto ancora più intenso, come se la tristezza venisse cantata a due voci, in un dialogo che resta sospeso.
Tiromancino – Per me è importante
E’ una canzone che mi ha sempre colpito per la sua delicatezza: malinconia ma allo stesso tempo luminosa. Ricordo di aver ammirato molto la scelta coraggiosa di Zampaglione di uscire con un singolo del genere, che non era affatto scontato. Anche il videoclip mi rimase impresso: la grafica animata, stilizzata, con i personaggi che si rincorrevano e si aiutavano, aveva una poesia tutta sua. Guardarlo mentre ascoltavo il timbro timido e fragile di Zampaglione, era davvero emozionante. E’ un brano che rientra tra i miei “tristi” perché porta con sé nostalgia e malinconia, ma lo fa con una dolcezza che lo rende indimenticabile.
Gianluca Grignani – Mi piacerebbe sapere
Ho sempre ammirato Gianluca Grignani come artista e per me questa canzone è una delle più belle, non solo del suo repertorio, ma della musica italiana. Fa parte di un disco che ho amato tanto e che secondo me si distingue per la qualità dei brani e per la ricercatezza dei suoni, la cura con cui è stato realizzato. Ogni volta che ascolto questo brano, avverto una forte malinconia, che allo stesso tempo mi porta ad immedesimarmi completamente in ciò che lui canta, da sempre, anche oggi a distanza di anni.
Depeche Mode – In my Room
E’ una canzone che mi ha trasmesso da subito un senso di oscurità: l’atmosfera cupa, accentuata dalla voce di Dave Gahan e da quelle chitarre che si intrecciano con i suoni elettronici. E’ uno di quei brani che amo ascoltare in cuffia, disteso sul letto, quando sono triste o semplicemente quando sento il bisogno di staccarmi da tutto e da tutti. Mi colpisce proprio perché riesce a creare uno spazio interiore sospeso, isolato dal resto del mondo.
Seba – Domenica d’estate
Seba è un artista che ho sempre ammirato e con cui ho condiviso un percorso: in quegli anni ci si incontrava spesso nei festival in cui entrambi suonavamo, siamo cresciuti insieme musicalmente. Questa canzone ha un suono apparentemente leggero, con arrangiamenti quasi paesani e violini che ricordano il folk, ma dentro custodisce un’emozione profonda. C’è un passaggio in particolare, quando dice “mio padre mi protegge, mi tiene stretto stretto”, che mi riporta sempre a quando ero bambino e il mio babbo mi prendeva sulle spalle alle fiere o alle sagre di paese. Ogni volta che lo ascolto mi ritrovo lì, in quei momenti spensierati, semplici e felici. E’ una canzone che porta con sé una dolce malinconia perché mi fa rivivere la nostalgia dell’infanzia e allo stesso tempo mi regala la gioia nel ricordare quell’amore paterno così puro.
Amy Winehouse – Love Is a Losing Game
Per me questo brano è un capolavoro. La musica ha un respiro senza tempo, quel sound soul che sembra non invecchiare mai e la voce di Amy è semplicemente inconfondibile, fragile e potente al tempo stesso. E’ una canzone meravigliosa ma anche profondamente straziante, perché parla di quanto l’amore, che sa regalarti tutto, possa anche distruggerti quando ti doni completamente a un’altra persona. Qui c’è tutta la dualità dell’amore: la sua bellezza e la sua capacità di ferire. Secondo me rimane uno dei momenti più alti della carriera di Amy Winehouse.


Aggiungi un commento