Immagini sensibili è il primo album di Calliope, progetto della cantautrice toscana Giulia Agostini. Una raccolta di storie vere, persone reali e animali fantastici ma non di fantasia, sentimenti esistiti per davvero, anche solo per un attimo. Quello di Calliope è un mondo ricco di sfumature, di memoria emotiva, di influenze letterarie e di ispirazioni in cui strumenti acustici si intrecciano con synth, cori riverberati e pause vuote che evocano atmosfere eteree e sospese, come a voler creare dei paesaggi sonori. Ne abbiamo parlato con lei.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
100% me. Ho una naturale inclinazione a crogiolarmi nella malinconia, nella nostalgia, nel rimpianto. In tutte quelle emozioni un po’ grigie, che non sono necessariamente tristi, ma più sospese, ovattate. Per me è come diceva Tenco: “quando sono felice esco”. Scrivere è ancora il modo più efficace che ho per esorcizzare le emozioni difficili, per dargli una forma, per renderle meno spaventose. E poi, credo davvero che sia più complicato cantare la gioia. Forse perché ci sentiamo meno legittimati a condividerla, come se la felicità, detta ad alta voce, potesse dissolversi o attirare sfortuna. O magari perché la felicità vera è più fragile da raccontare, meno spettacolare.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, IMMAGINI SENSIBILI, E PERCHÉ?
Direi nontiscordardimé. È un brano che ho scritto pensando al mio vecchio cane, che è rimasto con il mio ex. Gli chiedo se si ricorda ancora di me. Purtroppo, ho avuto la conferma che non era così, quando l’ho rivista per caso: mi ha abbaiato contro, come se fossi una sconosciuta. È una scena piccola, ma per me è stata un colpo fortissimo. Parlare con un cane, come se potesse rispondere, è già una forma di disperazione gentile.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Sicuramente sempreverde. L’ho scritta per mio marito. È una dedica d’amore, ma anche un augurio: ci auguro tutto il bene del mondo, una promessa di cura reciproca nel tempo.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Forse facendo sentire qualcuno meno solo. A volte basta sapere che qualcun altro ha provato quello che provi tu, per tirare un sospiro di sollievo. La musica ha sempre fatto questo con me: mi ha fatta sentire compresa, anche senza bisogno di spiegarmi.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
È molto difficile selezionarne solo 3, ma ci provo: Accidental Babies di Damien Rice, Qualcosa che non c’è di Elisa, E penso a te di Lucio Battisti.
Ecco Immagini sensibili:
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