Moretti nasce artisticamente nel 2022 fra gli apribottiglie e i cacciaviti con cui si costruiscono le canzoni. Milanese d’adozione altrui, esordisce nell’autunno dello stesso anno col suo primo album Moretti ha fatto anche cose buone. Oggi torna con Cesare, un brano che è un omaggio a Pavese e un nuovo pretesto per curiosare nella sua vita, per approfondire la biografia del poeta e la sua misteriosa morte.
Insieme al suo singolo, è lo stesso Moretti a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Cesare.
Domenico Modugno – Piange il telefono
Questa canzone mi ha sempre fatto piangere. Ho un ricordo molto preciso: io a 4 o 5 anni che ascolto questa canzone e cado in questa specie di catatonia nella quale piango ma voglio continuare a risentirla in loop. Passano gli anni, rimuovo completa,e te questa canzone fino a quest’estate. Sono in vacanza con gli amici, siamo in macchina e magicamente compare questa canzone in playlist. Come non fosse passato un giorno da quando ero bambino, riscoppio a piangere e voglio continuare a sentirla.
Neil Young – See The Sky About To Rain
Il piano Wurlitzer di questo pezzo, accompagnato dalla slide guitar riescono esattamente a disegnare questa giornata uggiosa che Young ha in mente. Con il treno che fischia e il mare blu scuro coperto di nuvole. É la canzone perfetta per le malinconiche giornate di pioggia primaverile.
Claudio Lolli – La giacca
È la canzone di un uomo in crisi assieme a una donna in crisi. Queste due unità vengono assorbite da un amore austero, quasi scaduto. E in questa situazione permeata dalla drammaticità e dalla noia del quotidiano quest’uomo quasi autoconvincendosi propone alla donna di andare sempre avanti “anche se noi non siamo in tanti, anzi davvero siam solo in due, le mani mie, le mani tue”. D’altra parte c’è un limite ben chiaro per l’uomo: “ e se la mia giacca sarà la giacca di un disgraziato, non sarò mai fregato come tuo padre”. Il padre, questa figura borghese, passiva alla vita, aggraziata solo dalle cose materiali. É una delle poche canzoni che non vorrei dedicare mai a nessuno.
Bob Dylan – It Ain’t Me Babe
Questa canzone si spiega da sola. Chitarra e voce, guarda che non sono io quello che stai cercando.
Tom Waits – Martha
Capitata per caso dopo anni che non l’ascoltavo nella mia playlist una notte di Luglio scorso. Vivevo una situazione complicata con una ragazza e la situazione era un poco simile a quella descritta nella canzone. É stato catartico immedesimarmi.
Francesco Guccini – Amerigo
La storia di un uomo dei primi del novecento che emigra in America per fare fortuna e torna da anziano con in più solo un busto per l’ernia. Un bel parallelismo sul mondo del lavoro di oggi.
Alessandro Fiori – Una sera
Una delle più belle canzoni d’amore mai scritte, riesce sempre a commuovermi
Roberto Vecchioni – L’ultimo spettacolo
Da una parte il mito, la guerra di Troia, l’occhio blu e l’occhio azzurro rubato alla Myricae di Pascoli. Dall’altra la fine di una relazione, l’ultima sigaretta sul marciapiede in attesa del treno che parta.
Mapuche – L’attesa
Questi due minuti di canzone intensissimi mi hanno folgorato la prima volta che li ho sentiti e continuano a farmi sobbalzare ogni volta che li ascolto. Ci sono pochi altri versi belli come: “ é difficile spiegarti il lucido tentativo di nascondere dentro ogni segno più vero”. Chi non ha mai provato quest’emozione?
Francesco De Gregori – Bene
Il primo De Gregori é senz’altro quello più difficile, più ermetico, ma senza di lui e senza questa canzone forse oggi non farei quello che faccio.
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