Nel centenario della nascita di Luciano Berio, la Corte dei Miracoli di Milano commemora la sua figura di compositore dedicando alla sua musica 14 concerti lungo tutto il 2025 incentrati sulle 14 Sequenze, capisaldi della sperimentazione musicale del secondo ‘900. Giovedì 13 febbraio sarà il turno di Carlo Sampaolesi con la sequenza XIII per fisarmonica. Sampaolesi è uno dei musicisti che negli ultimissimi anni sta portando la fisarmonica ad un nuovo livello di virtuosismo spaziando dalla musica dei grandi autori contemporanei all’elettronica e spingendosi fino a collaborazioni con artisti più legati al pop come il duo Mombao.

Insieme alla sua musica, è lo stesso Carlo Sampaolesi a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo le sue.

Aisha Orazbayeva12 Fantasias for Violin without Bass, No.6 in E Minor, TWV40:19
Questa playlist sarà una riflessione personale sul concetto di triste e su come questa parola ed emozione può essere materializzata in musica. Mi piace l’idea d’iniziare con una magica interpretazione di Telemann della violinista ed artista Aisha Orazbayeva. La sua visione artistica mi ha insegnato e confortato all’idea che non esistono regole nella musica se non l’identità. È un triste silenzioso, introspettivo e tanto delicato quanto lacerante.

Alessandro CortiniPerdonare
Quando ho iniziato a riflettere sull’esigenza di voler comunicare qualcosa di personale con la musica che faccio e diventare veicolo di un’idea e non solamente di un’interpretazione, Alessandro Cortini ha avuto un ruolo da Maestro in questa ricerca interiore. La Memoria si può raccontare in diverse forme e lui con questo progetto lo fa in un modo che mi blocca il respiro. È integro, non c’è nulla di più rispetto all’essenziale.

Puce MarySlouching Uphill
Ricordo nitidamente il periodo in cui iniziai naturalmente ad abbandonare degli ascolti più “pop” (odio le etichette dei generi!) per accostarmi ad artisti di cui non avevo mai sentito parlare prima. Ero a Berna quando ho scoperto Puce Mary e l’album “The Drought” mi scioccò. A partire dalla cover fino ad ogni singola traccia ancora faccio fatica a capire razionalmente perché questo progetto è così dritto e non cede mezzo secondo a nessun dubbio. Nessuna drammaturgia che si porta con sé un peso drammatico enorme.

Lorenzo SenniDance Tonight Revolution Tomorrow
Da fisarmonicista mi affascina come Lorenzo Senni riesca a creare un universo sonoro tridimensionale e pieno di sfaccettature utilizzando solamente uno strumento. Questo brano, nello specifico, mi proietta in una realtà introspettiva che crea una frizione magica con la sua vena dance. La ripetitività, come del resto si può chiaramente vedere in questa playlist, mi permette di vivere il suono come un oggetto fisico tangibile. Non mi sento particolarmente attratto dalle forme tanto quanto lo sono dalla materia.

Brad MehldauAfter Bach: Ostinato
Che dire… forse nulla, questo lavoro mi lascia sempre in silenzio! In un periodo della mia giovinezza musicale in cui ricercavo un senso alla necessità di suonare la musica di J.S. Bach, questo disco di Brad Mehldau mi ha insegnato il vero significato per me di continuare ad approfondire questo titano. Con quest’opera ho capito che nel profondo dell’introspezione c’è una perfezione che possiamo ricercare solamente se ne accettiamo il carattere personale. Una nostra perfezione Solamente dopo tanti anni ci ho provato anche io, con Richiamare, a suonare di nuovo Bach e lo devo quasi esclusivamente a questo disco.

Pierre SlinckxC#1.1
Da qui in poi il concetto di “triste” diventa sempre più labile, chiedo scusa a tutti ma ne do la mia versione estremamente soggettiva! Pierre è stata una delle prime personalità musicali che ho onosciuto quando mi sono trasferito in Belgio e la sua musica mi ha folgorato. Questo progetto per organo è una lentissima caduta verso un basso che è anche alto e mi lascia un bellissimo senso di spaesamento generale nel quale fluttuo e mi perdo. Riesco solamente ad ascoltarlo e a lasciarmi trasportare.

The CaretakerC4-Glimpses of hope in trying times
L’avrò detto già parecchie volte in questi racconti ma, per davvero, forse ad oggi The Caretaker è la più grande idea musicale e radicale che abbia scoperto negli ultimi anni. Ho riflettuto spesso su come poter rappresentare musicalmente la memoria e la distorsione percettiva che crea nelle nostre menti. È affascinante come i nostri ricordi creino, inventino, cancellino gli eventi creando involontariamente una realtà nuova. The Caretaker è riuscito a farlo in maniera magistrale e commovente descrivendo in musica il processo d’erosione della memoria causato dalla malattia dell’alzheimer. Qui posso inserire solamente un brano, ma vi consiglio caldamente di prendervi il tempo, almeno una volta nella vita, di ascoltarvi i sei dischi che compongono il progetto “Everywhere at the End of Time”. L’artista racconta attraverso il suono i sei diversi stadi della malattia generativa. È distruttivo.

Morton FeldmanTriadic Memories: Page 34, System 3, Measure 4
La memoria ritorna, un po’ come filo conduttore in tutti questi brani. Questa è l’opera alla quale sono più affezionato del compositore americano. È ipocrita dire cosa ho imparato da Feldman ma sicuramente la stasi, i silenzi e il valore di ogni singolo gesto. Tutto ha un peso e una materia.

Lukas De ClerckSacrifice of a Reed
Lukas è un’altra figura integra del mondo dell’arte sonora. La sua ricerca artistica è sincera e personale, di un’intelligenza sopraffina e questo disco suona da paura. Poi, da fisarmonicista che cerca di spingere al limite le ance, non posso che essere eccitato da questo corpo sonoro così vibrante e continuo. Triste? Anche qui forse più denso.

György LigetiÉtudes, Book 3: No.15, White on White
Questo è letteralmente il primo brano che ho salvato tra i “brani che mi piacciono” di Spotify e, scrollando per farmi venire delle idee, quando l’ho rivisto ho subito pensato: “con questo ci chiudo!” Di questo compositore amo tutto, come del resto penso tutte le persone che lo conoscono. Questo studio però è un gioiello e vi auguro a tutti di ascoltarlo dal vivo un giorno, a me ha aperto qualcosa

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ogni giorno, UNA CANZONE TRISTE. Perché non c’è niente di meglio che ascoltare qualcosa di triste, per provare a essere un po’ più felici.

E poi INTERVISTE, LIVE e PLAYLIST per una dose quotidiana di HypFi.