Conoscevamo già Isygold per il singolo Buonanotte, ma ora il cantante milanese ha pubblicato il suo primo EP, Popogatapec: un disco più colorato e innervato da strumenti e suoni differenti: quattro brani che esprimono anche altrettanti generi e mondi diversi, per un quadro totale più maturo e completo, un viaggio onirico da Milano al Messico e ritorno. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Come diceva Tenco, quando sono sereno non compongo. Credo sia questo il motivo per cui la grande Arte è sempre un po’ malinconica.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, POPOGATAPEC, E PERCHÉ?
Sos Universe, che apre l’EP, è un canto disperato che chiede un soccorso o un segnale al cosmo.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Nothing is Reel: una filastrocca elettronica spensierata.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Far dimenticare la vita per un po’, unendo apollineo e dionisiaco.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Sonata al chiaro di luna (primo movimento) di Beethoven, Eleanor Rigby dei Beatles, Something in the Way dei Nirvana.

Ecco Popogatapec:

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