Avevamo già parlato di Guinevere pochi mesi fa per l’uscita di Unravel. Ora quella canzone è finita insieme ad altre 14 in To All The Lost Souls, l’album di debutto della cantante milanese, capace con la propria musica di navigare nei territori del folk, guardando anche verso il jazz, il rock e la musica classica. L’album si presenta come uno schermo infinito, su cui scorrono vecchie pellicole di memoria, una finestra che si affaccia su un diario aperto. È traccia degli anni in cui l’artista ha lottato contro la depressione, affrontando una serie di temi profondi prima di riuscire a ritrovare la luce. Ne abbiamo parlato con lei.
Insieme al suo singolo, è la stessa Guinevere a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo To All The Lost Souls.
Thom Yorke – Down Chorus
Thom Yorke è stato il mio guru durante tutta la produzione di questo disco. Ogni volta che dovevo prendere una decisione importante in studio, mi chiedevo sempre: “Cosa farebbe Thom Yorke?” E mi davo una risposta. Adoro questo brano perché racchiude – come tutta la sua musica – una profondità immensa, unita a un’inconfondibile eleganza e sofisticatezza.
The Smile – Bending Hectic
Questo brano è l’esempio perfetto di ciò che considero “musica bella”. È sublime, e guarda caso, ancora una volta, troviamo Thom Yorke. Quest’estate l’ho ascoltato tantissimo; mi ha letteralmente guidata e dato la forza per affrontare ogni cosa. Ero in un momento difficile del processo di produzione del disco, da sola di fronte a un lavoro che non stava andando come volevo. Mi trovavo davanti a tre opzioni: mollare tutto, lasciarlo così, o rifare gran parte delle registrazioni da zero e continuare la produzione in autonomia. Mi sentivo come gli archi a 5:29, ma poi, anche per me, è arrivato il rock. Mi sono rimboccata le maniche e ce l’ho fatta.
Camille – She Was
La voce dolce di Camille è come una carezza, delicata e al tempo stesso tagliente, mi ha accompagnata nell’ultimo anno e mezzo. La consiglio in particolare mentre si pedala sotto la pioggia in una giornata grigia, sfrecciando in città.
Mynolia – Baby A.I.
Mynolia è una mia carissima amica; ci siamo conosciute quattro anni fa, in una notte passata a dormire in spiaggia. È stato un incontro che ha avuto un’importanza enorme. Oltre a sentirci un po’ come sorelle, mi ha sempre incoraggiata a fare musica. Mynolia ha una voce magica ed è una delle persone più belle e luminose che conosca. L’anno scorso il mio EP è uscito lo stesso giorno del suo primo album e, durante quest’anno, ci siamo date forza a vicenda nel lavorare sui nostri rispettivi dischi.
Rufus Wainwright – The Art Teacher
Ho scoperto Rufus Wainwright da poco, ma mi ha stregata. Questo brano in particolare nella sua semplicità trovo che sia commovente. L’ho ascoltato tantissimo, mi ha insegnato che non servono una miriade di strumenti o orchestrazioni complesse per creare qualcosa di bellissimo.
Moses Sumney – Quarrel
Non credo che ci sia molto da aggiungere su questo brano: è un capolavoro. Ha la capacità di portarti in spazi infiniti di immaginazione. Ogni tanto lo ascolto per ricordarmi che non è vero niente di ciò che ci dicono, che noi artisti siamo liberi di dare la forma che vogliamo alla nostra musica, che la musica, quando è fatta con il cuore, arriva esattamente dove deve arrivare.
Jr Parks – Morning Star
Jr Parks è il progetto solista di Michael, il cantante degli All Them Witches. Michael non è solo un artista incredibile, la cui voce mi fa piangere ogni volta che lo ascolto, ma anche una persona incredibilmente luminosa e sensibile, come Mynolia – la sua compagna. Ho avuto la fortuna di ascoltare in anteprima il suo disco lo scorso inverno, in montagna, davanti al camino, con Mynolia e Damon Arabsolgar. Non riuscivo a trattenere le lacrime: c’è qualcosa di ancestrale, fragile e vero nella sua voce che mi stritola il petto. Non consiglio di ascoltare solo questo brano, ma tutto il disco intero! E non lo direi se non fosse davvero speciale. Lo trovate solo su Bandcamp, perché Michael è un artista dai veri principi, non come noialtri!
Nick Drake – ‘Cello Song
Nick Drake continua a essere una presenza costante nella mia vita, anche in questo disco. È interessante come alla fine la musica che creiamo sia una sorta di rielaborazione di ciò che ci nutre. Durante la lavorazione di questo album mi sono accorta che, in qualche modo, ‘Cello Song si è manifestata, diventando un po’ sorella di Unravel.
Devendra Banhart – The Charles c.Leary
Intervistare Devendra Banhart lo scorso Novembre mi ha lasciato un’impronta indelebile. Se non mi fossi ascoltata dettagliatamente tutta la sua discografia prima dell’incontro, il mio album non sarebbe quello che è oggi. La spontaneità dei suoi primi album, l’ironia che fluisce dentro e fuori ogni brano, mi ha ispirata profondamente. Mi ha fatto capire che c’è una grande magia anche nei suoni più “grezzi”.
The Doors – Indian Summer
Ai Doors devo la stabilità mentale che sono riuscita a mantenere, miracolosamente, negli ultimi sei mesi. Questo brano è stato la colonna sonora dei miei momenti di decompressione sotto la doccia, tra una sessione infinita in studio e l’altra, durante le mille corse per consegnare il disco in tempo. Quindi, grazie a loro per avermi tenuto in vita!
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