I Love Shower Love sono una band alt rock formata da 4 musicisti attivi da diverso tempo nella scena indie italiana: Stefano Perfetto (The Crooks, The Twerks) alla batteria e alla voce, Claudio Chiodi (Castelli) alle chitarre, Marco Chiodi (Nails & Castles, Clone Culture) al basso, Davide Genco (One Boy Band, Into the Wild Night) alla voce e alle chitarre. Tra il 2002 e il 2009 la band ha attraversato generi e formazioni con nomi diversi: dal post-grunge anglofono degli Ashen Wave, insieme al cantante Fabio Cantù, all’indie rock italiano dei LaCorte, con la formazione a 4 che sarebbe poi diventata quella definitiva, seppur con un ritorno all’inglese e a suoni più alternative. Il meglio di quella produzione è raccolta nell’album The Wave We Were, di cui avevamo già ascoltato l’inedito, Lido Caina. Ne abbiamo parlato con loro.
QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Tendenzialmente, sì. Quando siamo felici, facciamo musica triste per esorcizzare le nostre paure. Quando siamo tristi, facciamo musica triste per confortarci. Musica allegra non pervenuta, anche se – giuriamo – la ascoltiamo.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, THE WAVE WE WERE, E PERCHÉ?
Beh, Blue, nomen omen. Cosa c’è di più triste di un amore non corrisposto in piena adolescenza? Ok, ci sono molte cose più tristi. Però, ecco, è un triste proprio melanconico, quasi miserabile.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DEL DISCO?
Probabilmente Madrilena: fu scritta sotto la fascinazione per una ragazza piena di sorprese e perennemente entusiasta della vita. Il testo cerca di descrivere non tanto la sensazione di felicità, quanto quella di qualcuno un po’ giù che si stupisce di quanta felicità possa esprimere quest’altra persona.
IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Magari facendo caso ai testi potrebbe sbellicarsi dalle risate, nel tentativo di capire cosa stiamo cercando di dire. O anche usandola come sana base per un pogo casalingo.
QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Death with Dignity di Sufjan Stevens, Dead Souls dei Joy Division, For the Damaged Coda dei Blonde Redhead.
Ecco The Wave We Were:
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