Indro Fiume è il moniker del cantautore veneziano Giovanni Conigliaro, che per l’esordio ha scelto una versione in italiano, completamente riarrangiata, di Goodbye To Beauty del compianto Mark Lanegan. Tra chitarre ariose e robuste batterie post-punk, porta l’ascoltatore in un mondo poetico assolutamente personale, che offe uno sguardo elusivo e sospeso, seppur fedele all’intento di Lanegan. Il brano è stato prodotto con Andrea Liuzza, autore anche dell’affascinante videoclip che lo accompagna.
Insieme al suo singolo, è lo stesso Indro Fiume a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo Addio alla purezza:
Editors – Well Worn Hand
A volte si può sentire la necessità di chiudersi ermeticamente nella propria sfera per lasciare fuori quello che dall’esterno potrebbe rompere il nostro fragile equilibrio.
Johnny Cash – Hurt
Un viaggio interiore nella propria esistenza e nel fango che a volte può fare sentire la nostra spiritualità inquinata tra rimpianti, rimorsi, conferme e voglia di redenzione.
Paolo Benvegnù – Nel silenzio
Accompagnato da un’atmosfera irreale, come un ricordo materializzato tra le rifrazioni della luce. Mi fa pensare a due cose: il silenzio è una forma di comprensione di noi stessi e nell’interazione con gli altri; l’abbandono può essere l’unica soluzione possibile e la distanza la miglior forma di comunicazione.
Nick Cave – Push The Sky Away
Quando tenti di spingere il cielo, tenti anche di non sentirti oppresso dal pensiero moderno di consumismo ed immediatezza nelle cose, cerchi quindi un modo di fare spazio e riuscire di nuovo a respirare.
Daughter – Doing the Right Thing
Quando qualcuno che ha fatto parte della tua vita scompare dalla nostra quotidianità ma non dalla nostra memoria, non è detto che lo faccia fisicamente ed è così che i ricordi dei gesti e degli istanti vengono liberati dai fantasmi che possono abitare negli oggetti di una stanza.
Tim Buckley – Song to the Siren
Sfocati nella mitologia, ammaliati dall’ignoto e portati a sfuggire dalla realtà in sogni dove è possibile assumere forme diverse.
Luigi Tenco – Lontano lontano
Dimenticarsi e sfuggire nel tempo, diventando protagonista ti percepisci come immateriale, proiettato in un’altra dimensione perché incapace di vivere nel presente.
Umberto Maria Giardini – Mea Culpa
Lasciarsi travolgere dalla bellezza della melodia e dall’avvolgente atmosfera simbolica e melanconica di chi vive idealmente in un’epoca remota.
David Lynch e Lykke Li – I’m Waiting Here
Percorrere una strada sconosciuta circondata dal vuoto, un percorso nella nostra emotività che ad un certo punto ci fa ricordare che sopra di noi un cielo stellato è lì a guardarci mentre noi scrutiamo lo spazio tra le luci e l’oscurità.
Bruce Springsteen – Street of Philadelphia
Guardando il nostro riflesso sembra una distorsione della realtà e in un senso di abbandono rimaniamo incapaci di ricordarci come eravamo, fino a svanire nel nostro stesso ricordo.
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