Negli scorsi mesi abbiamo presentato due singoli del cantautore calabrese Francesco Morrone come Le mani e L’amore non conviene. Quelle canzoni sono raccolte nel suo nuovo album, Grotte, un lavoro registrato per metà nella Grotta delle Capre a San Felice Circeo e metà nello stesso garage dove provavano la mamma e gli zii, segnato da temi seminali quali la natura, il viaggio, il sudore, l’amore e l’amicizia, tutto vissuto senza risparmiarsi. Ne abbiamo parlato con lui.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOE, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non mi reputo una persona felice, ma una persona positiva, che anche nella più oscura delle situazioni vede sempre una piccola luce. Faccio musica triste perché mi piace la tristezza, è un sentimento malinconico nostalgico.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, GROTTE, E PERCHE?
Usare con cura di certo, chitarre classiche, violoncello e Rosita Brucoli, devo aggiungere altro?
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Non mi avrete mai, è un brano che ha tanta consapevolezza liberatorio nonostante tratta il tema della morte.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
L’unica cosa che questo album può fare è far viaggiare le persone che lo ascoltano, questo potrebbe essere il motivo principale di felicità.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Una mano sugli occhi di Niccolò Fabi, Pink Moon di Nick Drake e 3WW degli Alt-J.
Ecco Grotte:
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