Abbiamo conosciuto i Nicaragua con il singolo Treehouse, ma oggi li ospitiamo per un’intervista per presentare il loro secondo album Almost Home. Un lavoro che ha come epicentro narrativo la scoperta della gravidanza di Caterina, voce della band: scritto e registrato in una casa in mezzo alla natura, sulle rive del Lago d’Orta, è un disco che trasmette speranza, la fotografia del percorso di costruzione emotiva che la coppia (formata da Caterina e Yuri, chitarrista della band) ha vissuto in questi ultimi mesi. Dieci brani che si muovono prevalentemente tra dream-pop e suggestioni neo-soul, ma che abbracciano anche altre influenze (dal folk al pop da camera, sfociando anche nel j-pop), per un sound che diventa cornice dentro cui muovere i fili di una storia in divenire.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Abbiamo fatto musica triste pensando che fosse allegra e talvolta è successo anche il contrario. La cosa bella della nostra musica è che fotografa un momento in tutte le sue sfaccettature, quindi con alcuni lati tristi e altri più felici.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO ALBUM, ALMOST HOME, E PERCHÉ?
Forse la più triste è You Said, mi scende una lacrima ogni volta che Cate canta “just don’t go too far”, penso ad un figlio che cresce e vuole camminare da solo. Almost Home è questa fotografia, un momento sospeso in attesa di qualcosa di grandioso come la vita.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Indubbiamente Mochotto Matte, è la sigla del nostro cartone animato preferito. Un piccolo super eroe che verrà a salvarci.

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Probabilmente la musica ti rende felice nel momento in cui entra in risonanza con i tuoi umori e sentimenti. Parla in maniera sincera di quello che potremmo vivere tutti, un nuovo inizio senza dimenticare nulla del passato.

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Forse mi struggono più le canzoni tristi e potenti, per esempio If You Tolerate This Your Children Will Be Next dei Manic Street Preachers la trovo una canzone tristissima ma in cui puoi trovare anche la forza di reagire, piangi ma corri incontro alla bufera.

Ecco Almost Home:

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