Moonmine è il progetto di Lorenzo Ciavola, un cantautore nato nelle Marche, che oggi vive a Latina e ha pubblicato free.pop. Pop intriso di rock, funk, blues, folk, jazz, elettronica. Canzoni non convenzionali, piene di influenze che attraversano i secoli, semplici e complesse allo stesso tempo, sincere. Che alla fine, danno un senso alla profonda inquietudine dei nostri giorni. C’è un altro modo di concepire arte, di esprimersi attraverso la musica.
Insieme al suo singolo, è lo stesso Moonmine a consigliarci 10 canzoni che con la loro malinconia possano renderci felici, perfette da ascoltare subito dopo free.pop:
Ray Charles – Lonely Avenue
My Genius. Un faro. Contro ogni convenzione. E il suo lamento, fin da piccolo, mi ha sempre tenuto saldamente legato alla musica delle radici. Non c’è pianto più profondo di quello del blues.
Neil Young – The Needle And The Damage Done
Quando penso alla vita di Neil raccontata dalle sue canzoni, mi rendo conto di come sia stato in grado di non farsi tirare giù. Forse, solo la musica l’ha davvero aiutato. E reso il più grande cantastorie dell’animo umano.
Miles Davis – Round Midnight
Splendido brano di uno dei più grandi del ‘900, Thelonius Monk, qui in una versione incredibile dell’altro grande genio. Lirismo inarrivabile.)
The Beach Boys – Wind Chimes
Ho sempre amato i Beach Boys e le loro armonie, specialmente negli ambiti meno commerciali. Qui, rasentano la pura bellezza, di una malinconia estrema.)
Franco Battiato – L’animale
Sono cresciuto con Franco, uno dei più grandi artisti, tra i pochi italiani che apprezzo. L’animale mi ha sempre disturbato. Mi fa sprofondare nelle paure, nella terribile e indicibile tristezza di rendersi conto di non avere il controllo, in una battaglia infinita tra istinto e raziocinio che mi lascia da sempre angosciato.
Thom Yorke & Flea – Daily Battles
Ho visto il film lo scorso anno. La canzone mi ha folgorato. Mi chiedevo, lì per lì non riconoscevo la voce, di chi fosse quella sofferenza sommessa, circondata dai lamenti lontani di una tromba flebile. Mi dicevo, cavolo, chi è, chi sono? Voglio conoscerli! Finalmente qualche nuova leva che mi elettrizza. Poi, ho capito.
James Blake – The Colour in Anything
Ho sofferto con questo album e questa canzone. Davvero. Ed è una delle pochissime cose dell’era più recente che mi hanno stravolto, sconvolto, al pari dei tanti grandi del passato. James ha una capacità straordinaria di mettere la sua musica e la sua voce a servizio delle emozioni più recondite.)
Low – Closer
Ho scoperto tardissimo i Low. E ne sono rimasto totalmente affascinato. “Hold me closer than that..” .. fa pensare ad una fine imminente, mi sento perso in questi versi. E’ splendidamente terrificante. Ho capito quanto facciano per me, toccano la mia parte più sensibile.)
Led Zeppelin – All My Love
Non il top della produzione zeppeliniana forse, ma quando ascolti la voce di Robert in questo pezzo, e sai che è scritta per il caro piccolo Karac morto a 5 anni tragicamente, affondi nelle parole e non puoi non chiuderti in un pianto raccolto. Straordinariamente commovente.)
Joy Division – Love Will Tear Us Apart
Cosa c’è di più struggente di questa canzone e la voce di Ian, pensando alla sua breve storia?)
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