Angus McOg è il progetto musicale del modenese Antonio Tavoni: il suo esordio è con Anorak nel 2011 ma oggi ha pubblicato un nuovo lavoro, Cirrus, formato da otto brani che nascono da un cuore folk rock in viaggio tra americana, indie e art rock. Ma così come la luce filtrata dalle nuvole del titolo cambia la prospettiva delle cose, così lungo la tracklist questa semplicità talvolta si dilata. E sulla scena si fanno spazio momenti di sospensione, paesaggi sonori, parentesi naive o quasi surreali, che aprono la quarta parete della stanza dove la band sta suonando. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Uhm, direi abbastanza, sì. Credo che il gioco sia quello.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, CIRRUS, E PERCHÉ?
Currents, senza dubbio, perché è un esorcismo. Ti sei immedesimato così tanto nella disperazione che quando hai finito di cantarla dici a te stesso: “Bè, adesso, aspetta un attimo… non ti pare di aver un tantino esagerato con questa storia?” Il che vuol dire che l’esorcismo tendenzialmente ha funzionato.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Communist Party Party, la storia di quando in Australia ho spiegato a una ragazza inglese cosa fosse la Festa dell’Unità. Dietro alla facciata dell’ortodossia Marxista Emiliana in realtà c’è un pezzo che parla di tagliatelle e coca rum… come potrebbe non essere felice?

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ci sono momenti di questo disco dove credo ci siano suoni, paesaggi, storie, che non sono magari necessariamente felici di per sé, ma che, almeno nelle intenzioni, aprono un po’ la quarta parete della stanza, che danno un appiglio per salire da qualche parte a vedere che succede. E quando sei occupato a salire… non hai poi tutto questo tempo per essere triste.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
The Last Time I Saw Richard di Joni Mitchell, non riesco a pensare alle prime note di piano senza sentire le lacrime arrivare, Work Me Lord di Janis Joplin, se mentre l’ascolti non ti si spezza il cuore vuol dire che sei morto figliolo e Sad Eyed Lady of the Lowlands… credo che l’ottavo giorno Dio abbia detto a Dylan “finiscila tu questa storia…”

Ecco Cirrus:

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