Nostromo è il progetto di Nicolò Santarelli, cantautore di base a Bologna. Dopo l’esordio con Minuetto nel 2020, ha pubblicato un nuovo album, Cambi stagionali, in cui tornano le atmosfere nostalgiche e retrò in equilibrio tra un presente denso di ricordi e di attese piene di sentimento. Un disco certamente più maturo in cui, ancora una volta, Niccolò unisce abilmente musica, parole e interpretazione, su un letto di suoni in cui chiari sono i rimandi alla musica italiana degli anni 60 e 70, impreziositi da elementi di elettronica.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non mi reputo una persona felice, piuttosto mi definisco uno capace di restare a galla. La felicità è un sentimento passeggero, mutevole, una scossa in grado di farti drizzare i capelli, ma solo ogni tanto. Tendere alla felicità è una questione di attitudine, è universale però tendere alla ricerca della felicità.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, CAMBI STAGIONALI, E PERCHÉ?
Credo sia Nessuno basta a se stesso, un brano che parla della solitudine e del bisogno quasi trascendentale di vivere con e per gli altri. Il personaggio in questione, ripensando ai suoi vecchi amici, ammette che l’unica cosa di cui ha bisogno è di poterli guardare negli occhi nel momento dell’addio e di chiedere loro il perdono, che, ahimè, non è per niente facile da chiedere.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Bah, onestante non credo ci sia un brano felice. In Aprile però che uno spaccato di estrema felicità, un barlume di gioia intriso di folle amore, un bisogno di amarsi sopra ogni cosa tanto da portare i teneri amanti al suicidio. Na cosina allegra insomma.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Credo che sia possibile attraverso la capacità di chi ascolta di immedesimarsi, che di per sé è un atto magico e in grado di stupire. Anche la musicalità gioca in favore di sentimenti positivi, i brani non sono cupi, ci sono chitarrine, shakerini, suoni freschi no?

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Vado diretto con una lista: Il giovane Mario di Brunori Sas, Alfredo dei Baustelle e Un malato di cuore di Fabrizio De Andrè.

Ecco Cambi stagionali:

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