Erasmo viene dalla Puglia e presenta un’idea diversa di “rappare”, accompagnato da chitarre, strumenti analogici e suoni digitali che rendono questo insieme curioso e interessante. Incasinato è il suo album d’esordio: “volevo scrivere qualcosa che parlasse solo del periodo che stavo vivendo – racconta Erasmo – con il pensiero di concluderlo così, e quindi è partito questo viaggio stupendo”. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Io sono una persona molto euforica e positiva o almeno credo di esserlo ma, come tutti, ho i miei alti e bassi e non nascondo che ho la tendenza a pensare la musica più come uno sfogo di cose negative, che di cose positive. Preferisco raccontarti di quella volta in cui sono stato male, che dirti quando sono felice, perché quando sto bene, non mi metto quasi mai a scrivere canzoni.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, INCASINATO, E PERCHÉ?
Per me la canzone più triste è Occhi verdi e non solo perché parla di cose vissute, che sicuramente sono state negative, ma anche perché è rimasta tale e quale al giorno in cui l’ho scritta. Io che la ascolto, ricordo quando è nata e fu un giorno tremendamente triste per me e ora che la ritrovo nell’album, essendo l’unica canzone acustica che c’è, riascoltandola, è come se rivivessi quel giorno, perché in quel momento c’ero io, la mia voce e la mia chitarra e forse, la vedo come la canzone in cui più descrivo me stesso in quel periodo e descrivo in generale incasinato. Scrivere l’intero album è stato come togliersi i vestiti, piano piano, mentre scrivere Occhi verdi è stato come mettersi a nudo completamente.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Secondo me Mai mai, per il mood strapositivo, per la musica, molto veloce e il ritornello che entra subito in testa. Anche Quella dance però, è abbastanza felice come canzone, perché ha un ritmo e un testo molto felice.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Be, personalmente penso che sia una canzone felice, sia una canzone triste, possano in qualche modo renderti felice, perché, ci sono tante sfaccettature della felicità. Credo che anche solo ritrovarsi nelle parole o rispecchiarsi nelle situazioni o nei sentimenti della canzone, ti possa far stare bene perché, magari, ti sentivi l’unico a provare quelle sensazioni, in quel modo e trovare, anche nella tristezza, una canzone nella quale ti rispecchi è già un passo verso la felicità e magari può essere questo che può far felice chi mi ascolta. Io me lo auguro.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
I Won’t Complain di Benjamin Clementine, Amico fragile di Fabrizio De Andrè e Buonanotte di Ernia.

Ecco Incasinato:

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