Barriera è il progetto di Valerio Casanova, cantante che viene da Caserta, ma ora vive “tra Roma e il cyberspazio”. Olodramma è il suo primo album, in cui canta delle nevrosi urbane, delle app di dating, del nostro rapporto con il sacro e con la morte e lo fa immergendo le sue parole in una nuvola di glitch e synth elettronici. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Ciao HypFi! Sulla musica triste ci siamo, ci sguazzo dentro. Non lo so però se riesco davvero a definirmi una persona felice. Il sarcasmo e l’ironia ci sono, e ho un sacco di momenti in cui sono pure allegro. La felicità, però, boh, va a capire: difficile.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, OLODRAMMA, E PERCHÉ?
Ce ne sono un po’, però forse la più triste di tutte è Se ci fosse un tram. È un pezzo che parla della fine di un amore, e nella sua semplicità arriva in un vicolo cieco. È la più triste anche per colpa dell’arrangiamento e della produzione. Vi racconto una cosa. Le rec voci del disco sono andate lunghe, e questo brano era rimasto fuori dalla lavorazione. Quando poi sono tornato nello studio Le Nuvole per registrarlo, l’arrangiamento in quest’unico caso era stato completato senza di me. Entro a cantare, arriva lo special, e io non riesco a cantarlo. Il synth che avevano messo i miei produttori e il violino dolorosissimo di Carla Grimaldi mi avevano preso completamente alla sprovvista. Ci abbiamo perso un sacco di tempo perché continuava a venirmi da piangere.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Me ne vengono in mente due. Da una parte Cinema Carmen, che racconta di nevrosi urbane ma con una strana disperazione presa bene. L’altra è Una cosa che dimentico sempre, la canzone che chiude il disco. L’arrangiamento in questo caso è più dreamy e malinconico, ma la canzone è una via d’uscita dalle parti più scure del disco. Volevo fare una canzone luminosa, e spero che questa cosa arrivi.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
La mia più grande speranza è che la mia musica faccia sentire le persone meno sole. Che le persone si possano sentire capite, consolate, accolte, così come mi sono sentito io con tutta la musica che ho amato. E che ogni tanto faccia alzare in piedi a ballare anche le persone come me, che di solito sono quello che se ne sta un po’ in disparte.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Una è sicuramente About Today dei The National, sicuramente tra le canzoni più tristi e intense che abbia mai sentito, una potenza assoluta. Un’altra che mi viene in mente è Il futuro dei Baustelle, da Fantasma. È una delle canzoni italiane più belle di sempre, e il verso “Il futuro desertifica la vita ipotetica” è una delle cose più aride mai scritte. Infine ti dico Canzone per te di Sergio Endrigo. Un capolavoro, l’incipit più disperato di sempre, e come se non bastasse è la canzone che ha fatto scazzare Bugo e Morgan a Sanremo (cosa che al di là dei meme è giusto che ci riempia di tristezza). Di Canzone per te ho anche il poster di Discoteca Italiana in casa.

Ecco Olodramma:

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