Kabo è il progetto di Andrea Caracciolo, rapper e cantautore dalla provincia di Milano. Con il nuovo EP, Luciano, continua a raccontare le luci e le ombre del nostro tempo con l’obiettivo di creare musica non solo per le orecchie, ma per l’anima. In ogni canzone dell’EP,lo sguardo di Kabo si sofferma su qualcosa: dal capitalismo alla spiritualità, dagli spettri personali all’amore, dove al centro del racconto c’è l’uomo, con il suo ostinato tentativo di non farsi divorare da uno mondo sempre più cannibale. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Direi all’80%. Trovo terapeutico chiudere la tristezza nelle canzoni, come fosse una sorta di via di fuga per non viverla tutta sulla mia pelle. Di conseguenza sono una persona piuttosto allegra, a modo mio.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, LUCIANO, E PERCHÉ?
È sicuramente la title track, Luciano. È un brano piuttosto malinconico, ma dolce allo stessi tempo, dato che racconta di un fratello scomparso pochi anni fa.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Difficile trovare un brano felice e spensierato! Provo con Dio negli occhi. Non è affatto un brano felice, ma rispetto alle altre canzoni ha forse un’intenzione più energica e meno nostalgica.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
È una bellissima domanda, ma non ne ho idea, dovremmo chiederlo a chi l’ascolta!

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Sono troppe! Provo a citarne tre tra le tante. Verranno a chiederti del nostro amore di Fabrizio De André, Tears in Heaven di Eric Clapton e Canzone per un’amica di Francesco Guccini.

Ecco Luciano:

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