Conosciamo Adele Altro come Any Other, uno dei progetti italiani che ci ha resi più felici con le sue canzoni tristi. Oggi Adele esce con il primo lavoro a suo nome, Tentativo, sette tracce di musica strumentale, nate a partire dalle musiche composte in origine per Limoni, il podcast di Internazionale sul G8 di Genova. Un lavoro dai toni rarefatti e oscuri tra fiati e suggestioni jazz: ne abbiamo parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non direi che è tutto così bianco/nero… La musica e le persone hanno molte più sfaccettature di così.

QUAL È IL BRANO PIÙ TRISTE DI TENTATIVO, E PERCHÉ?
Forse Scuro, semplice. Se proprio devo scegliere direi questo qui, mi sembra il più chiuso in se stesso.

E QUAL È INVECE IL BRANO PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Direi Apertura, anche se sinceramente non la vedo una questione così binaria.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Non penso che questo lavoro sia fatto per rendere felice chi lo ascolta… Penso che le sensazioni che emergono dall’ascolto siano qualcosa di molto personale. Non me la sento di “guidare” questa esperienza.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Di sempre non lo so, ma ora mi vengono in mente Cellophane di FKA Twigs, Good News di Mac Miller e Garden di Nicolas Jaar.

Ecco Tentativo:

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