Season è Francesco Caggiula, musicista di Gallipoli che oggi vive a Bologna: Get Closer è il suo secondo album, una raccolta di dieci brani impreziositi dall’ottima produzione di Matilde Davoli. Canzoni contemporanee ma senza tempo, meravigliosamente pop e orgogliosamente senza etichetta. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
In un certo senso potrei dire di fare musica post-triste. L’idea di scrivere un brano, o più semplicemente sfogarsi suonando qualcosa con la chitarra, viene molto spesso dopo un evento traumatico che poi porta ad un periodo triste. Poi però quando riesco a guardare i brani ben organizzati nella loro forma sono davvero felice.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, GET CLOSER, E PERCHÉ?
Credo Not Mine. Dentro questo brano ci sono due sentimenti opposti, la nostalgia di casa e la voglia di scappare dal nido. Non è stato facile convivere con questa sensazione.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Sicuramente Dive, sarà perché è quella che preferisco suonare ma anche perché è un brano che dovrebbe invogliare ad essere più coraggiosi.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Venendo ai nostri concerti! (Esiste ancora la musica al vivo?) Battute a parte, i miei brani possono rendere felice chi riesce ad immedesimarsi nel mio percorso e condividere con me la tranquillità che ho trovato alla fine di esso.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
I Will Follow You Into the Dark dei Death Cab For Cutie, Fourth of July di Sufjan Stevens e Between the Bars di Elliot Smith.

Ecco Get Closer:

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