Mostri, civette è il primo EP di Praino, cantautore calabrese oggi di stanza a Bologna, di cui avevamo già presentato i singoli Gelo polare e Biryani. Il nuovo lavoro è un percorso sonoro e narrativo tortuoso ma, allo stesso tempo, comodo e riconoscibile, aspro e dolce come caramelle, fatto di silenzi lunghissimi in solitaria e di un gran casino in giro. Suoni ruvidi e spigolosi, non usuali ma ricercati, che non si perdono in troppe gentilezze. Ne abbiamo parlato con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Sono felice di essere triste.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, MOSTRI, CIVETTE, E PERCHÉ?
Tutte tristi anche se hanno gli accordi maggiori.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Morderti, mood da pogo e sudore sotto palco.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Capendo che si può tirare fuori qualcosa di bello anche da stati d’animo presi male.

QUALI SONO LE TUE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Nutshell degli Alice in Chains, piango spesso su Pictures of You dei Cure.

Ecco Mostri, civette:

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